2015

20 febbraio 1986: nasce l’era di Silvio Berlusconi

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Il 20 febbraio non è una data qualunque. Il 20 febbraio di 29 anni fa, esattamente nel 1986, nella lunga storia rossonera iniziava un capitolo importante ed irripetibile, destinato a durare a lungo. Silvio Berlusconi diventata proprietario del Milan rilevandolo da Giussy Farina e ripianando il deficit economico causato dalla gestione precedente. Contemporaneamente veniva dato inizio ad un ciclo di successi tale da rendere il club rossonero il più titolato al mondo.

In questi 29 anni mai nessuna società di calcio è riuscita a vincere così tanto, ben 28 sono i trofei che rientrano nell’era Berlusconi di cui 13 conquistati in campo internazionale, il campo dove il Milan ha sempre primeggiato con onore. Dall’inferno della Serie B vissuta nei primi anni ’80 al paradiso raggiunto a partire da quella data indimenticabile, punto di partenza di una serie di gioie interminabili per tutti i tifosi milanisti. Al fianco del facoltoso presidente Adriano Galliani, altra figura principale e dirigente di spicco di questa magnifica epopea, rappresentata da grandi uomini e professionisti legati da un’unica fede verso i colori rossoneri, da allenatori dotati di uno spirito condottiero come Sacchi, Capello e Ancelotti a campioni dello spessore di Baresi, Maldini, Costacurta, Albertini, Donadoni, Rijkaard, Gullit, Van Basten, Savicevic, Weah, Kakà, Shevchenko e Inzaghi.

Come ogni ciclo comporta, ai momenti splendidi coincidono purtroppo dei momenti di buio e la situazione attuale rappresenta davvero il punto più basso di questa epopea. Da un paio di stagioni l’ambiente respira un’aria molto pesante, fatta di risultati molto deludenti che non sono completamente in linea con i fasti di un tempo. Fuori clamorosamente dall’Europa, il palcoscenico tradizionale, con la rabbia di non poter disputare la Champions League neanche il prossimo anno quando San Siro ospiterà la finale, la società di via Aldo Rossi staziona tristemente all’11esimo posto nel campionato di Serie A a dimostrazione di quanto il DNA vincente si sia estinto in modo inesorabile.

Politica dei parametri zero, giocatori non all’altezza, offerte di investitori stranieri continuamente in arrivo, voci di vendita senza fine: il Milan di oggi è questo, lontanamente paragonabile al Milan che era sul punto di nascere (e trionfare) quel 20 febbraio 1986. Capacità e voglia di investire uguale a zero, Berlusconi stesso capace sì di motivare i suoi giocatori, non in grado però di riconoscere come la rosa di adesso sia decisamente inferiore a quella approdata sul tetto del mondo. Gli scambi di vedute spesso differenti tra Galliani e Barbara Berlusconi non auspicano affatto una risalita con vista sulle posizioni alte di classifica e per ciascun milanista la rassegnazione di vivere un’altra stagione anonima è evidente.

Da buon nostalgico e sentimentale quale sono, amo tornare indietro di 29 anni anche solo per compensare le amarezze attuali e riassaporare gli istanti di un inizio memorabile, preludio al conseguimento della gloria scalfita sui colori rossoneri… i colori di un meravigliosa realtà denominata Milan.

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