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2015

4 anni fa lo Scudetto, oggi i preliminari di Coppa Italia…

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Nel Maggio di 4 anni fa, il Milan di Ibrahimovic, Robinho e Pato vinceva il 18° scudetto della sua storia. Sembrava l’avvio di un ciclo vincente dei rossoneri ma, già a partire dall’anno successivo, il giocattolo si è rotto. Senza attaccarsi al benedetto gol di Muntari – il Milan perse punti con Bologna e Fiorentina nonostante fosse +4 sulla Juventus – le cause del mancato bis in campionato sono molteplici, come ad esempio i continui screzi tra Ibra e Allegri, l’addio di Pirlo che ha rinforzato notevolmente i rivali, la cattiva gestione di giocatori chiave come Thiago Silva che saltò il finale di stagione dopo i 120′ di Coppa Italia contro la Juve) nei momenti chiave ma anche un rendimento opaco fornito dai “senatori”, il cui ruolo all’interno dello spogliatoio risultava comunque decisivo. L’addio a fine stagione dei vari Nesta, Gattuso, Inzaghi, Zambrotta, Seedorf e Van Bommel avrebbe dovuto favorire una rifondazione, magari con giovani della Primavera o comunque con giocatori all’altezza e invece non c’è stato nulla di tutto ciò.

STAGIONE 2012. A Luglio arrivano le cessioni di Thiago Silva ed Ibra per ragioni di bilancio e da lì si capisce che le ambizioni del Milan devono essere necessariamente riviste. Anche perché il mercato non porta grandissimi nomi, sebbene arrivino Montolivo, De Jong ed El Shaarawy, vero trascinatore della squadra quell’anno. I”senatori” vennero sostituiti in maniera inopportuna dai vari Traorè, Taiwo, Constant e Acerbi oltre al prestito di Bojan. Nel gennaio il Milan cede Pato e ottiene i soldi per l’acquisto di Balotelli, che aiuta la squadra a raggiungere i preliminari di Champions per il rotto della cuffia nella trasferta di Siena all’ultima giornata.

STAGIONE 2013. La società lascia partire anche gli ultimi “anziani” rimasti come Ambrosini e Yepes. In entrata si segnalano gli acquisti di Poli, Matri e il ritorno amarcord di Kakà. Mercato veramente scarno per puntare a fare bene in campionato e Champions. Difatti l’annata comincia in maniera negativa e a Dicembre, dopo la sconfitta di Sassuolo, Allegri viene esonerato. La dirigenza contatta Seedorf – scaricato dal Milan l’anno prima e finito a giocare al Botafogo – il quale accetta subito. Nonostante gli acquisti nel mercato invernale di Honda, Taarabt e Rami, che ben hanno fatto nella seconda parte di stagione, il Milan finirà all‘8° posto in campionato, che significa niente coppe, dopo l’uscita agli Ottavi di Champions contro l’Atletico Madrid, poi finalista del torneo.

STAGIONE 2014. L’annata tuttora in corso è partita con Inzaghi in panchina al posto di Seedorf e con gli acquisti di Diego Lopez, Bonaventura, Menez, Torres e Van Ginkel, mentre hanno salutato Milanello i vari Balotelli, Kakà, Robinho e Taarabt, il cui prestito non è stato rinnovato. A Gennaio sono arrivati Suso, Antonelli, Paletta, Cerci e Destro. Hanno detto addio invece Torres, Saponara e Niang, che bene hanno fatto nella seconda parte di stagione lontano dal Milan. La stagione dei rossoneri sta per concludersi in maniera ancora più negativa rispetto alla passata stagione.

STAGIONE 2015? Quello che i tifosi si aspettano è un’inversione di rotta, visto che negli ultimi anni si è passati dal terzo posto del 2013, all’ottavo del 2014 fino al decimo di quest’anno. Occorre fare una rifondazione, con giocatori di qualità, per i quali bisogna sborsare cifre importanti – altroché parametri zero – se si vuole dare avvio ad un ciclo vincente. Quello che deve essere alla base del ciclo è un PROGETTO, che, ad oggi, sembra non esserci nella dirigenza del Milan. Il Milan quest’estate dovrà fare i preliminari di Coppa Italia, cosa impensabile fino a 4 anni fa. L’addio in toto dei senatori ha provocato un vuoto che è stato colmato con giocatori nella media ma non in grado di essere i leader dello spogliatoio. È questa una delle cose principali che manca alla squadra rossonera, il cui leader al momento non si riesce ad identificare. I tifosi vogliono che il Milan torni in alto; la dirigenza – Berlusconi in primis – lo stesso. Per far collimare le due volontà, è necessario che Berlusconi torni ad investire nel mercato, con gli aiuti economici di Mr. Bee o Mr. Lee oppure da solo.

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