2015
Comunque l’obiettivo era un altro
D’accordo l’euforia per un successo di rimonta, ma un’analisi razionale dice che il 2-4 ottenuto ieri sul campo del Frosinone non può che accrescere il rammarico del Milan per i quattro punti gettati letteralmente al vento nelle pregresse sfide con Carpi e Verona, sulla carta ampiamente alla portata dei rossoneri. Sì perchè se l’ultima vittoria garantisce un Natale tranquillo alla banda di Mihajlovic, il rovescio della medaglia è che i famosi 12 punti “prospettati” dalla tabella di marcia prima dei quattro più recenti incontri non sono arrivati.
Inutile piangere sul latte versato, verissimo, dal momento poi che la classifica, dopo il tracollo nerazzurro al cospetto biancoceleste, è ancora corta, e gli 8 punti di distacco dei rossoneri dal battistrada la dicono lunga sull’equilibrio che caratterizza ed è destinato a caratterizzare questa Serie A. Milan consolato per giunta da una sesta posizione virtuale, che alla luce delle nuove norme per l’accesso all’Europa League e con la situazione delineatasi in Coppa Italia, può a sorpresa consegnare al club meneghino il pass per entrare nella competizione senza l’assillo di doverla per forza vincere. Disamina che chiama in causa l’inevitabile quesito: era questo l’obiettivo allo start?