Editoriali
E se a questo punto si tornasse al 4-3-3?
E se per uscire dalla crisi il Milan dovesse compiere un passo indietro? Vediamo quali sarebbero i pregi di un ritorno al 4-3-3
Il cambio di modulo scelto da Montella ha inizialmente raccolto larghi consensi tra i tifosi milanisti all’indomani della cocente sconfitta per 4-1 all’Olimpico contro la Lazio. Il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2 è stato accolto con un tripudio dopo le vittorie contro Austria Vienna, Udinese e Spal ma ad oggi sta incontrando troppe difficoltà sia dal punto di vista dell’adattamento dei singoli interpreti ai nuovi ruoli (vedi Suso e Calhanoglu) e, ad oggi, anche sul piano dei risultati con le sconfitte contro Samp e Roma insieme al “quasi passo falso” contro il Rijeka a testimoniarlo.
LA DIFESA – Lo schieramento a tre dietro è stata una scelta utile nel tentare di trovare una quadratura all’assetto difensivo ponendo Bonucci nel modulo che l’ha reso famoso alla Juventus ma le recenti opache prestazioni del capitano rossonero (leggi qui), insieme a quelle dei compagni di reparto, rappresentano un campanello d’allarme non di poco conto per Vincenzo Montella che ora, a bocce ferme e a più di una settimana dal derby, potrebbe pensare ad un clamoroso passo indietro.
IL CENTROCAMPO – Il ritorno al 4-3-3 non solo toglierebbe maggiori responsabilità al reparto mediano sulle corsie eterne ma libererebbe l’estro di Lucas Biglia che al momento continua a pestarsi i piedi in fase di impostazione con l’altro regista “arretrato” Leonardo Bonucci. La presenza di un tridente in avanti, inoltre, sdoganerebbe la presenza di Jack Bonaventura, da sempre uno dei più positivi sotto la gestione Montella, nel ruolo di mezzala al fianco di Kessié.
ATTACCO – Il reparto avanzato sarebbe sicuramente quello che gioverebbe di più da un ritorno alle origini (o al 4-3-3) del Milan con Suso che tornerebbe a presidiare la corsia di destra e Calhanoglu quella di sinistra, nel ruolo dove oggettivamente il turco ha fatto fino ad ora meglio in maglia rossonera, permettendo così inoltre a Montella una turnazione più tranquilla della punta centrale con Kalinic, André Silva e Cutrone pronti a fare da staffetta sia tra i vari impegni stagionali che a partita in corso.
La sensazione tuttavia al Milan è che, almeno per quanto concernerà il derby di domenica 15 ottobre, il 3-5-2 sarà l’assetto designato da Vincenzo Montella che proverà ad approfittare della settimana di pausa per creare maggiore sinergia tra i reparti e adattare i giocatori ancora alla ricerca di una posizione definitiva in campo. Alla fine anche questo sarebbe un passo avanti.