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Focus Cina, ultime news su sblocco capitali
In corso il XIX Congresso del Partito Comunista in Cina. Il presidente cinese Xi Jiping ha parlato anche del possibile sblocco capitali
Gli investimenti effettuati dagli imprenditori cinesi nel calcio sono omrai numerosi. L’esempio delle due squadre milanesi in tal senso è significativo: da una parte c’è il gruppo Suning, dall’altra Yonghong Li che cerca nuovi investitori. Durante il XIX Congresso del Partito Comunista del 17 ottobre il presidente Xi Jiping ha parlato anche dell’ilportanza dello sport nella vita sociale della popolazione del paese asiatico: «Porteremo avanti vasti programmi di fitness per tutti, accelereremo gli sforzi per fare della Cina un Paese forte negli sport – sono state le parole del presidente cinese riportate dal portale AGI – e per i preparativi per i Giochi Olimpici e Para-Olimpici Invernali di Pechino 2022».
Le parole più importanti sono quelle appunto riguardanti gli investimenti all’estero, ovvero quelli che coinvolgerebbero anche Inter e Milan: «Abbiamo un obiettivo: rendere felice il popolo cinese – viene riportato da sina.com – Per far ciò dovremo restare fedeli al socialismo, costruire una società prospera e ringiovanita. Investimenti all’estero? Essere aperti a tutto ciò ci spinge in avanti, isolarci ci lascerebbe indietro. Non chiuderemo le porte all’estero, anzi promuoveremo la cooperazione a livello internazionale, dando vita a reti di commercio e investimenti».
Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare nuove dichiarazioni più specifiche in merito allo sblocco di capitali da investire all’estero. Fino ad ora il governo ha impedito che uscissero fuori dal paese grosse cifre di denaro che non abbiano un tornaconto nell’immediato futuro. Nel breve periodo però le cose potrebbero cambiare. La volontà di organizzare i mondiali di calcio in Cina e l’idea di intraprendere una nuova strada di socialismo con un’apertura verso il mondo globalizzato potrebbe cambiare tutto: «Le promesse sul piano delle aperture negli investimenti e nel commercio si inseriscono nel panorama di un discorso orientato soprattutto allo sviluppo di una “nuova era” per la Cina, sotto il socialismo con caratteristiche cinesi – continua l’AGI – e che punta, nel lungo periodo, con un sguardo che arriva fino al 2050, a fare della Cina “un grande, moderno Paese socialista».