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Montella: «Grossi progressi ma siamo ancora un carrettino»
È un Montella soddisfatto quello che parla nel post-partita dopo la vittoria maturata al Bentegodi contro il Chievo
Il Milan interrompe un periodo negativo, caratterizzato da tre sconfitte consecutive ed un pareggio scialbo in casa contro il Genoa, vincendo 4-1 in casa del Chievo Verona. Montella, a Premium Sport, si dichiara piuttosto soddisfatto:
«Il risultato ci dà forza e convinzione, il gioco si intravedeva già. Era solo una questione di tempo, è stata una grande gara. Sono soddisfatto ma sono già proiettato alla prossima partita, siamo già pronti mentalmente».
CALABRIA – «Il medico lo ha portato subito a fare accertamenti, non so più di quanto già sappiate voi».
PRIMO TEMPO CONDIZIONATO DALLE SCORIE – «Eravamo un po’ bloccati mentalmente, c’era successo davvero di tutto. Nel secondo tempo la squadra ha giocato più libera, sicura e intraprendente. Abbiamo giocatori che non vengono favoriti se perdono tranquillità, spero riescano ad esprimere il loro immenso talento».
MILAN PIU’ QUADRATO SENZA BONUCCI – «La squadra ha concesso poco anche contro il Genoa, con l’Inter c’era Bonucci e abbiamo regalato un gol in disimpegno come oggi ed un angolo al 90′. Vedo un grosso progresso della squadra con e senza Bonucci. Si può criticarlo per alcune prestazioni ma non si può discutere il suo valore, dovremmo fare tutti un altro lavoro».
FORZA MENTALE DEL GRUPPO – «Non era facile oggi, eravamo tutti sotto pressione. Oggi i ragazzi sono stati eccellenti, bravi nello spirito e con tranquillità. La squadra ha dato risposte ma non dobbiamo accontentarci, la scintilla la vorrei accendere sabato prossimo».
JUVENTUS – «Mi auguro che la Juventus ci sottovaluti un po’».
KALINIC – «Ha fatto una grande gara, è arrivato con una condizione non ottimale. Con l’Udinese fece due gol, oggi è stato decisivo. Non è ancora un carro vincente, è un carrettino».
NON SOLO SUSO-«Ringrazio Suso per il tweet, ho apprezzato tutto. Quando le cose vanno male vuol dire che si commettono errori e quando si parla di calcio le difficoltà rispetto alle aspettative portano a gestire le cose in un determinato modo. Qui entra in gioco l’allenatore, che ha qualche merito se ci si rialza, e gli errori sono stati commessi. Suso è la password? Quattro lettere non possono bastare, serve anche altro, ma ci arriveremo. Dalla partita con la Roma in poi, la squadra ha dato segnali sia nel gioco che nell’approccio anche se ci è girata male».