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Biglia: «Io perfezionista, Pirlo il mio idolo. Obiettivo? Finale di Europa League»
Il sito ufficiale del Milan riporta un’intervista a Lucas Biglia realizzata dal mensile ‘Forza Milan’: eccone uno stralcio
Lunga intervista dell’ex centrocampista dell Lazio Lucas Biglia che, ai microfoni di Forza Milan, si è raccontato parlando non solo di calcio:
«Quando mi alleno voglio imparare: dai giovani, dai vecchi, dal Mister e da tutto lo staff. Sono un perfezionista, cerco sempre il meglio in tutto quello che faccio».
Cominciamo dalle cose semplici. Il calcio ti ha dato tanto, ma cosa ti ha tolto?
«Mi ha dato tutto. Certamente, per arrivare dove sono oggi ho dovuto lasciare qualcosa indietro: nessun rimpianto, ringrazio tutti i giorni questo sport perché mi ha dato quello che ho».
Dove ti senti più a casa?
«In Italia la vita è più simile alla nostra in Argentina, dopo tanti anni che sono qui tante cosa mi ricordano casa mia. In Belgio è stato diverso ma ho imparato tantissimo, non tanto nello sport quanto a livello di vita, di rispetto e nel sociale».
Hai detto di voler giocare per altri 4 o 5 anni, però si nota che cominci a pensare a quello che farai dopo la carriera. Ti vedi più come allenatore, dirigente o magari osservatore, in giro per i campi a scovare talenti?
«Come dirigente sicuramente no, perché sono molto attivo e non posso stare seduto dietro a una scrivania. Mi piacerebbe tanto allenare e ho voglia di prendere il patentino, ma è una decisione che devo concordare con la mia famiglia, perché dopo tanti anni ricominciare subito dopo aver lasciato…».
Se avessi una bacchetta magica, cosa cambieresti nel gioco del calcio in questo momento?
«Mi piacerebbe giocare con dei colleghi non più in attività… indietro nel tempo».
Prima non abbiamo fatto nomi: hai avuto degli idoli?
«Nel mio ruolo ho cercato di imparare da tanti. Al Milan ho scelto la maglia numero 21 per Andrea (Pirlo, ndr) ma mi piacciono tanto anche Xabi Alonso e Busquets, gente che guardo per imparare».
Nel tuo ruolo, il migliore al mondo, oltre a te, chi è?
«No, oltre a me no… (ride, ndr). In questo momento Verratti mi piace molto, è fortissimo in tutti i sensi».
Una soddisfazione che vorresti toglierti da un punto di vista sportivo?
«Mi piacerebbe arrivare in finale di Europa League, ho veramente tantissima voglia di raggiungere questo obiettivo».
Il prossimo Mondiale come te lo immagini? Si passa dal Brasile, dove si respirava ovunque calcio, alla Russia, fredda non solo per il clima…
«A scaldarlo ci penseranno i tifosi di ogni Nazionale: è così che si creerà l’ambiente caldo. Ogni decisione su dove si giocherà il Mondiale è politica e a volte non va bene per lo sport. Il calcio deve mantenersi tale al 100%, niente di più: solo calcio. Questo sport si è creato consensi in ogni parte del mondo e deve rimanere così, ogni volta anche vogliamo mettere dentro qualcosa d’altro, diventa meno calcio».