Editoriali
André Silva e CR7, da sponsor a rovina
Le parole di Cristiano Ronaldo non sembrano aver giovato ad André Silva che, al momento, è stato superato anche da Cutrone nelle gerarchie di Gattuso
Arrivato in estate attraverso un’operazione a sorpresa, André Silva è stato accolto con entusiasmo dai tifosi milanisti consci di avere nelle mani un talento sponsorizzato dal più grande di tutti (Messi permettendo) Cristiano Ronaldo.
«Quando mi ritirerò, il Portogallo sarà comunque in ottime mani. Abbiamo trovato un grande attaccante come André Silva», musica e parole di CR7 che hanno risuonato come la più dolce delle melodie nelle orecchie dei supporter rossoneri al momento della firma del portoghese con il Milan.
Nonostante un inizio arrembante in Europa League, sei reti tra preliminari e girone, André Silva in campionato ha deluso ogni tipo di aspettativa facendosi superare anche da Cutrone nelle gerarchie del reparto avanzato milanista.
CR7, da sponsor a rovina – Ciò che è stato evidenziato dalle prestazioni di André Silva nel corso di questi primi mesi è la ricerca, spesso fine a sé stessa, della giocata d’effetto, del dribbling forzato e della volontà di strafare quasi a voler giustificare con una sorta di gioco “Fai da te” le parole della leggenda calcistica del Real Madrid. La verità è che André Silva non è Cristiano Ronaldo ma un giocatore dalle doti tecniche indiscutibili ma non affinate: un attaccante poco concreto, troppo vanesio e ancora indisciplinato dal punto di vista tattico. C’è però ancora tutto il tempo di recuperare: la giovinezza e la voglia non mancano all’attaccante portoghese che, ora, dopo aver toccato forse il fondo delle propria esperienza al Milan può lavorare con maggiore tranquillità per costruirsi un ruolo di primo piano nell’attuale e futuro progetto tecnico rossonero a prescindere dalle sue “amicizie importanti”.