Editoriali
Fiorentina-Milan 1-1: Finalmente Calhanolgu, l’anarchia che sale al potere
Le ultime due gare del Milan in Coppa Italia e campionato hanno regalato al calcio italiano sprazzi di Hakan Calhanoglu, talento ritrovato
La partita di oggi sarebbe dovuta essere una tappa di conferma per il Milan di Gattuso e parzialmente lo è stata. Squadra stanca dopo il derby e sfilacciata soprattutto tra i reparti di centrocampo e attacco nel primo tempo, il Milan ha sofferto nel finale la maggior freschezza della Fiorentina che però ha trovato nel piccolo-grande fenomeno Gigio Donnarumma (alla centesima presenza in maglia rossonera) un vero e proprio muro.
Nella ripresa il Milan riprende da dove aveva lasciato, sbaglia meno palloni in fase di possesso, ma viene beffato dalla solita amnesia difensiva che isola Simeone a centro area per l’incornata dell’uno a zero.
STOP.
Da qui in poi è un altro Milan, più cattivo, più audace e soprattutto più Calhanoglu che senza più freni tattici si assume responsabilità mai viste ritagliandosi autonomamente il ruolo di playmaker avanzato della manovra rossonera. Il turco, un po’ come visto fare da Ilicic neanche una settimana fa, lega perfettamente con la sua “anarchia tattica” il reparto di centrocampo e attacco fino a trovare, complice una condizione fisica finalmente decente, il meritatissimo gol del pareggio milanista, terzo in stagione.
Proprio dal piede del turco nascono poi altre due azioni pericolose per i rossoneri, che al Franchi oggi avrebbero potuto anche vincere, ma André Silva si conferma fumoso e troppo superficiale ricordando – purtroppo solo nell’atteggiamento – il primo Cristiano Ronaldo, suo grande amico.
Lo sprazzo di talento fatto vedere da Calhanoglu oggi e mercoledì nel derby sono forse i segnali più positivi per Gennaro Gattuso che sembra aver trovato finalmente la cura giusta per il fantasista turco: «Non sai in che ruolo schierarti? Benissimo, allora pensa a giocare come sai fare».