Milan, il presidente scherza con il fuoco e gioca al rialzo: Commisso non si arrende

Il presidente rossonero gioca al rialzo, esattamente come in una lunga ed estenuante partita di Poker. Questa però non è una partita ad un tavolo verde ma una trattativa dalla quale dipenderà il futuro di un club che ha fatto la storia. Dopo varie accelerate, l’accordo con Rocco Commisso per il passaggio della maggioranza subisce una brusca frenata, il presidente alza inaspettatamente la posta ed interrompe la negoziazione per prendersi altro tempo. Lo aveva già fatto il 14 Luglio, quando aveva fatto scadere un altro ultimatum lanciato da Commisso e poi le due parti avevano ripreso i contatti in modo costruttivo. Certo è che andare a Nyon con un nuovo socio avrebbe probabilmente cambiato l’atteggiamento dell’Uefa in relazione alla tanto attesa sentenza, il cui verdetto è atteso per le prossime ore e che invece ha deciso senza tenere in considerazione gli sviluppi societari. Ad oggi se i tempi dovessero allungarsi ulteriormente, anche per il ricorso al Tas il Milan rischia di non avere nuove carte da giocare.

L’offerta di Commisso avrebbe garantito capitali al Milan (si parla di un primo ingresso da 100 milioni di euro), a Mr Li di rimanere con una posizione di minoranza attorno al 20 per cento e avrebbe naturalmente rimborsato Elliott dei 32 milioni di euro versati come aumento di capitale e dei 180 prestati alla holding. Pare invece che questi soldi voglia versarli proprio Yonghong Li entro il 6 Luglio, atteggiamento improvviso e poco gradito al nuovo socio che tuttavia mìnon disdegna di prendere altro tempo, per capire meglio l’evolversi della situazione.