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Cessione Milan, ecco cosa blocca la trattativa Li-Commisso: intanto Elliot può avere strada libera
Sono ora finalmente note le condizioni volute da Mr. Li che bloccano, al momento, la trattativa con Commisso. Ma una clausola potrebbe liberare Elliot
Sono giorni convulsi in Casa Milan, dopo la presentazione ufficiale della documentazione per il grado d’appello al TAS la società rossonera continua a sondare gli sviluppi provenienti da Cina e States riguardo alla trattativa intavolata tra Yonghong Li e Rocco Commisso. Stando alle notizie provenienti da New York l’attuale situazione di stallo venutasi a creare tra le parti sarebbe dovuta ad una “conditio sine qua non” pretesa da Yonghong Li nel contratto di futura cessione: Mr. Li vorrebbe mettere nero su bianco l’opzione della non diluizione futura della sua quota residua, anche in caso di nuovi aumenti di capitale che il club sarà chiamato a deliberare nei prossimi anni. Condizione voluta, per chi attualmente non possiede capitali da reinvestire, che ha così frenano le intenzioni di ogni pretendente al club. Parallelamente però un’altra clausola, questa volta già presente nello statuto della Rossoneri Sport Investment Lux, ovvero la holding che detiene il 99,97% del pacchetto azionario del Milan, permetterebbe ad Elliot, in caso di default, di votare in assemblea una proposta di acquisto relativa all’AC Milan ed esprimere un voto favorevole unanime, ossia un voto espressione non solo dei suoi 2 amministratori di classe B, ma anche dei 3 amministratori di Mr Li di classe A e, di fatto, cedere il 100% del Milan a qualsiasi cifra che gli permetta, almeno, di rientrare del suo credito. Uno scenario noto a Li Yonghong, che per questo potrebbe accettare l’offerta di Commisso, a patto che vi siano delle garanzie forti, a livello contrattuale, sull’inattaccabilità delle sue quote di minoranza (ha dato l’ok al 30%) e che non sia coinvolto in futuri aumenti di capitale.
In parole povere per Li il subentro di Elliot non gli consentirebbe di avere delle quote di minoranza mentre un eventuale cessione a Commisso, o ad altri imprenditori interessati sì ma alla condizione, voluta dal cinese, di mantenere lo stesso numero di quote anche nel caso in cui la nuova proprietà volesse procedere con aumenti di capitale. Una serie di incastri che al momento non facilitano il buon esito delle trattative e che avvicinano sempre più Yonghong Li alla scadenza prevista per venerdì prossimo nella quale dovrà obbligatoriamente restituire al fondo americano Elliot i 32 milioni anticipati nelle scorse settimane, se quel debito non dovesse essere saldato per il Milan l’ingresso di una nuova proprietà potrebbe essere sempre più probabile.