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Bonucci, il Milan ora diventa un errore dettato dalla rabbia
Leonardo Bonucci ha parlato del suo presente in maglia bianconera ma soprattutto del suo recente passato che ritroverà l’undici Novembre
Contento di essere tornato a casa? Dalle ultime parole sembrerebbe addirittura entusiasmo e felicità quello che pervade l’animo combattivo di Leonardo Bonucci. Il centrale bianconero attraverso il Corriere dello sport ha parlato di passato, presente e futuro, con la speranza che quest’ultimo sia bianconero. Niente da dire sulle scelte che ognuno fa della propria vita, qualche remora magari sulle dichiarazioni relative all’anno trascorso al Milan, tra bufere ed errori (suoi) madornali. Ad ogni modo l’unico errore che cita l’ex capitano rossonero fa decisamente riflettere sulle scelte future: «Nella Juventus ci sono rigore e serietà, il mio sogno è di poterla allenare in futuro. Milan? Decisione difficile presa in un momento di rabbia, adesso ho capito che l’istinto ci può far compiere scelte sbagliate».
SULLA JUVENTUS- «Qui è come una famiglia, sono stato accolto come se non me ne fossi mai andato: ti fanno sentire tutti a casa. E c’è una mentalità con la quale si punta tutti verso lo stesso obiettivo. Allegri? Capita di avere discussioni anche accese. Ma poi ci si chiarisce, ci si stringe la mano e si va avanti. La sua dote migliore è l’intelligenza, così riesce a gestire uno spogliatoio tanto importante».
MILAN-JUVENTUS- Chissà se sarà titolare l’undici Novembre a San Siro contro il Milan oppure se proprio quel giorno avrà un qualsiasi problema da renderlo indisponibile in modo da evitargli una marea di fischi che molto probabilmente pioveranno dallo stadio Meazza, il centro del calcio mondiale dove lui ha giocato per un anno e dove per tanti anni i più grandi campioni rossoneri hanno portato in trionfo trofei che ancora lui stesso sogna di vincere. Il Milan una scelta dettata dalla rabbia? Probabilmente è il contrario, ovvero una scelta da parte della vecchia società dettata dalla confusione, visti poi i risultati sul campo e i tanti errori spesso costati caro, ovviamente con la fascia da capitano al braccio. Il Milan questo non lo merita.