Editoriali
Impauriti e senza gioco, Ringhio questa volta ha fatto il chihuahua
Gennaro Gattuso ha impostato una partita difensiva fin dall’inizio nonostante le numerose lacune dell’Inter
Qualcuno dovrà spiegarci il cambio Cutrone-Calhanoglu, concettualmente corretto (in passato l’ingresso del baby attaccante ha dato grandi soddisfazioni), ma alquanto emblematico della confusione tattica nella mente di Gattuso. Cutrone entra e si schiera lungo l’out di sinistra, gioca bassissimo praticamente a fianco di Ricardo Rodriguez per difendere uno scialbo zero a zero. A questo punto viene da chiedersi: ma per chiudersi in difesa serviva Cutrone? Il Milan gioca novanta minuti nella paura della sconfitta, non osa mai la giocata, si preoccuppa solamente dei raddoppi di marcatura e di tenere buono Icardi. Ringhio questa volta si comporta da chihuahua e prova (invano) a portare a casa il punticino.
NESSUN ALIBI – Di sicuro non si vuole scagionare la squadra, rea di una prestazione ben al di sotto delle aspettative. Musacchio stralunato in marcatura su Icardi più di una volta, Donnarumma la combina grossa (ci aveva già provato nel corso del match in collaborazione con Biglia), Suso e Calha passeggiano per il campo. Poi però ci sono le responsabilità dell’allenatore. Fin dal primo minuto si intuisce che i rossoneri non vogliono colpire e cercano di limitare i danni.
PAURA – Il problema è che dall’altra parte del campo non c’è il Real Madrid. L’Inter, a parte il tuttofare Icardi, è prevedibile e perde anche il guerriero di centrocampo Nainggolan per infortunio. Politano è poca cosa, Perisic non sembra in giornata e viene tenuto alla larga da Calabria. Eppure il Milan non è in grado di costruire un’azione da gol. Handanovic rimane inoperativo per tutto il derby nonostante una prestazione non eccezionale dei suoi compagni.
IL TEMPO PASSA – Le soluzioni d’attacco rossonere sono prevedibili con i soliti “rientri” a piede invertito di Suso e Calhanoglu. Ormai lo sanno tutti, compresi i terzini dell’Inter che fanno quasi sempre bella figura. Higuain prega per un pallone o per un cross, ma anche i terzini sono stati istruiti evidentemente per non spingere più di tanto. E quando si ha paura di perdere, il più delle volte, si perde veramente.