Milan, pronto nuovo ricorso al Tas in caso di sentenza pesante

Il Milan e l’Uefa stanno scrivendo l’ennesimo capitolo di una storia che sembra non terminare mai. I rossoneri, in caso di sentenza troppo dura, ricorreranno al Tas

La giornata di ieri ha rappresentato per il Milan un appuntamento cruciale: si è tenuto infatti il decisivo incontro a Nyon tra la delegazione rossonera, guidata dal presidente Paolo Scaroni e da Gordon Singer, figlio di Paul e numero due del fondo Elliott, e i membri della Camera giudicante dell’Uefa. L’accusa imputata al club di via Aldo Rossi, concordata dalla stessa società, sarebbe la violazione delle norme sui conti relativi al triennio 2014-2017. Difficile capire l’entità della condanna che spetterà al Milan. Ricordiamo però che il Tribunale arbitrale dello sport (Tas) di Losanna ha sancito che la sanzione dovrà necessariamente essere «proporzionata alla colpa» e non più grave come quella precedentemente inflitta.

Questo concetto è stato ribadito chiaramente dalla delegazione rossonera durante l’incontro di ieri. L’Uefa infatti, secondo la posizione del Diavolo, deve tenere in considerazione il cambio radicale avvenuto dopo l’iniziale bocciatura di giugno, ovvero il passaggio di proprietà tra il misterioso Yonghong Li e il tanto solido quanto affidabile fondo americano di Elliott. Proprio per questo motivo in casa Milan vige un clima di cauto ottimismo e la speranza concreta quindi è che la pena risulti alla fine contenuta. Qualora invece l’Uefa dovesse ricadere nuovamente in una condanna eccessiva, come riporta Calcio e Finanza, il club rossonero sarebbe pronto a ricorrere una seconda volta al Tribunale arbitrale dello sport. Con la possibilità che il Tas si confermi al fianco dei rossoneri: vorrebbe dire screditare l’ applicazione delle regole che la stessa Uefa ha imposto.