Ibrahimovic Milan: i ritorni non portano bene ai rossoneri
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Ibrahimovic al Milan: la storia dice che i grandi ritorni non portano bene

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Ibrahimovic può tornare al Milan ma gli esempi di grandi ex che hanno riabbracciato i rossoneri, da Gullit a Shevchenko, non fanno ben sperare

Il Milan dalla scorsa estate sta lavorando per riportare Zlatan Ibrahimovic in rossonero. La trattativa sembra oggi dirigersi verso una conclusione positiva e lo stesso svedese ha confermato che sarebbe ben felice di riabbracciare la sua ex squadra. Il direttore generale Leonardo gli avrebbe proposto un contratto di 6 mesi con opzione per un ulteriore anno a 2,2 milioni di euro a stagione. Il bomber di Malmo nel 2011 è stato decisivo nella vittoria dello Scudetto con 21 gol in 41 presenze ma in passato sono molti i grandi campioni che dopo aver lasciato i rossoneri sono ritornati senza lasciare il segno. Rudd Gullitt ad esempio nella sua seconda esperienza al Milan segna 3 gol in 8 partite ma si trasferisce nuovamente alla Sampdoria, proprio la squadra da cui proveniva, dopo pochi mesi. Roberto Donadoni riabbraccia il club di via Aldo Rossi dopo aver “svernato” negli Stati Uniti ma sebbene abbia vinto uno Scudetto con Zaccheroni nel 1998 non segna nemmeno un gol. Marco Simone rimette la maglia rossonera dopo essersi diviso tra Monaco e Paris Saint Germain nel 2001 ma in 15 occasioni in cui è sceso in campo realizza solo una rete. Andrij Shevchenko si trasferisce al Chelsea nel 2006 ma dopo due anni torna al Milan per segnare solo 2 gol in 26 presenze e dimostrando di non essere più il giocatore idolatrato dai tifosi. Kakà è quello che forse ha ottenuto i risultati migliori nella sua seconda esperienza in rossonero con 9 gol in 37 presenze.

L’aura negativa che circonda chi ritorna al Milan non riguarda solo i giocatori ma anche gli allenatori. Arrigo Sacchi siede nuovamente sulla panchina del club di via Aldo Rossi nel 1996 per sostituire Oscar Tabarez ma chiude la stagione all’11esimo posto. Lo stesso vale per il collega Fabio Capello, che l’anno successivo si piazzò decimo in Serie A.

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