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Milan, quanta fatica con le grandi: una sofferenza gli scontri diretti

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Bakayoko

Milan sotto pressione, i nodi di un gioco sterile ed altalenante stanno per arrivare al pettine, come succede con lo stringersi dell’imbuto

Milan presente ed in rampa di lancio, le cose vanno discretamente bene, il quarto posto in campionato è a portata di mano, l’assetto difensivo è ormai consolidato, tuttavia manca ancora qualcosa a questa squadra per poter diventare leader in campionato e in Europa. Prendiamo in esame il “secondo” milan di quest’anno, ovvero quello da Gennaio a questa parte, dimentichiamo la prima parte di stagione e concentriamoci sulla vera squadra di questa annata. Da Gennaio il Milan ha vinto contro la Sampdoria in Coppa Italia, giocando una pessima partita, contro il Napoli sempre in Coppa Italia e poi contro Genoa, Cagliari, Atalanta ed Empoli. Una sconfitta contro la Juventus in supercoppa e due pareggi in campionato contro Napoli e Roma. Il pari di ieri in coppa si accoda alle non vittorie contro squadre di livello. Questo per dire che il Milan soffre ancora la pressione delle grandi squadre, venendo fuori bene invece contro le medio basse.

ASSETTO DIFENSIVO- Nella prima parte di stagione ( ci dobbiamo tornare per forza perchè i numeri si sommano) il Milan subiva mediamente un goal a partita, dopo gli infortuni di Biglia e Bonaventura, Gattuso ha reinventato il centrocampo prima con il 4-4-2 e poi tornando al 4-3-3 con Bakayoko in mezzo e l’inserimento di Paquetà come mezz’ala. Questo con il tempo ha portato ottimi risultati difensivi a scapito però di un gioco che stenta a decollare soprattutto quando ci si chiude per difendersi dalle grandi squadre. Nella capitale si è sofferto sia con la Roma che con la Lazio, in casa con il Napoli in campionato un altro 0-0 faticoso, insomma tutte situazioni arginate splendidamente in difesa ma forse in maniera troppo eccessiva.

TECNICA O FORZA FISICA- Per capire che squadra sia il Milan dobbiamo partire dal centrocampo, ad oggi, ciò che traspare dai numeri della linea a tre è una forza fisica non indifferente che aiuta molto il reparto difensivo, facendo il classico filtro, nonostante spesso gli avversari arrivino al tiro con troppa facilità. Potremmo parlare anche di fortuna in determinate situazioni e di bravura in altre se pensiamo ai “miracoli” di Donnarumma. C’è poi quel palo di Immobile davanti alla porta (in fuorigioco) che Inzaghi probabilmente definirebbe sfortunato, magari all’estero direbbero che questo è il calcio italiano, quello che poi in Europa dura il tempo dei gironi di qualificazione.

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