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Esclusiva, il Barone a Milan News 24: «Gattuso non resterà per la Champions. San Siro? Hanno già deciso»
Intervistato in esclusiva da Milan News 24 il Barone, vera e propria eminenza della Curva Sud rossonera, ha detto la sua su stadio e Gattuso
Intervistato in esclusiva dal nostro collaboratore Matteo Rivarola, l’eminenza più importante della Curva Sud rossonera il Barone ha detto la sua riguardo l’attuale stato di forma del Milan e i progetti a lungo termine della proprietà americana a partire dalla costruzione del nuovo stadio e la sempre più probabile demolizione di un monumento meneghino come San Siro: «Innanzitutto ciao a tutti e Forza Milan, parlare dei rossoneri è sempre un piacere – l’esordio del Barone che raramente però si concede alle telecamere – Mi auguro che il Milan arrivi a Genova con la testa giusta e con la voglia di dimostrare di essere una squadra vogliosa di arrivare in Champions. Un po’ come la nostra, di noi tifosi, che per il derby avevamo davvero grande entusiasmo. Forse anche troppo. Eravamo troppo sicuri di vincere la stracittadina e, chi mi conosce lo sa, sarei stato anche soddisfatto di un pareggio».
SU GATTUSO – «Gennarino lo conosco da quando è arrivato al Milan, in quei tempi lì tra la tifoseria e i giocatori c’era molto più dialogo. Io con Gennaro sono ancora molto legato anche se non ci vediamo mai perché ora, con le regole nuove, entrare a Milanello è come entrare in un carcere a causa delle tante restrizioni. Mi dispiace ma sono convinto che se dovessimo centrare la qualificazione in Champions non lo terranno perché l’attuale società ha grandissime ambizioni e vorrà affidare il ritorno nell’Europa che conta ad allenatori più esperti. Non voglio essere un profeta, gli auguro di restare ma sono convinto che non lo terranno anche se dovessimo arrivare in Champions».
SAN SIRO – «Io da vecchio tifoso tradizionalista sento San Siro come una casa. Diciamo che avrei preferito un impianto tutto per il Milan anche perché se lo fa la Roma non vedo perché non lo possano fare anche le due squadre meneghine. Purtroppo i tempi sono cambiati, si va molto veloce, purtroppo hanno già deciso. La gente pensa “Facciamo delle manifestazioni, raccogliamo le firme” ma la verità è che quando le decisioni vengono prese a quei livelli non si torna più indietro».
SU PIATEK – «Lo ritengo uno da Top Club, si vede che è un grande professionista e vuole diventare un protagonista. Forse in un Milan più forte avrebbe fatto ancora più gol perché è capace davvero di realizzare delle reti impossibili. Purtroppo nel derby lo si è visto poco anche perché l’approccio che abbiamo avuto contro l’Inter è stato pessimo: sembravamo degli automi. Senza la volontà di incidere, io sin dai primi minuti ho esclamato “Qui prendiamo il gol” e così è stato. È stata una partita scandalosa, ho tifato pochissimo perché non percepivo alcuna voglia di vincere da parte dei giocatori in campo. Forse tanti dei calciatori non avevano capito l’importanza di giocare un derby, cosa che noi tifosi invece sappiamo e conosciamo bene. Milan-Inter è la partita dell’anno».
SU BAKAYOKO – «Al riscatto dico sì. Nei primi momenti, durante le prime partite, non mi entusiasmava ma ho notato come sia cresciuto molto. In campo ha dimostrato grande personalità ed è diventato un beniamino della tifoseria».