Milanello
Milan, cambio di modulo: ordini partiti dalla dirigenza?
Milan, si discute del cambio di modulo, l’ipotesi è che l’idea arrivi dall’alto e che i giocatori possano aver subito le frizioni interne
Milan, tante partite senza giocare bene, troppe nonostante le vittorie e i punti conquistati che ora, anche grazie alla lentezza delle inseguitrici, permettono a Gattuso di dormire tranquillo nonostante le distanze dalla quinta posizione siano davvero minime. Come detto, il Milan vinceva ma senza convincere, ora oltre a non convincere non riesce neanche più a portare a casa i 3 punti, gli ultimi risalgono alla gara con il Chievo, peraltro molto discutibile sul piano del gioco. Il Derby ha di fatto aperto la discussione sul modulo di gioco, il 4-3-3 di Gattuso, sbagliato secondo molti, inutile secondo altri se usato in maniera troppo difensivista. Probabilmente l’errore del tecnico rossonero sta tutto nella troppa prudenza difensiva, anche se questo ha fatto si che il Milan subisse pochissimo, a partire dal Gennaio 2019.
MOMENTO TOPICO- Il Momento è forse il più importante della stagione, a complicare le cose ci si mettono i tanti infortuni, su tutti quelli di Paquetà e Donnarumma. Il Milan non può più sbagliare se vuole centrare l’obiettivo Champions League, questa cosa l’abbiamo detta migliaia di volte e ancora siamo qui a ripeterci, proprio perchè dietro non riescono ad approfittare dei passi falsi rossoneri. Sabato c’è la Juventus, poi la Lazio: in due partite Gattuso si gioca il lavoro di un’intera stagione, dopo i ko con Inter e Sampdoria e il pareggio, con brivido, contro l’Udinese. La squadra appare stanca, stressata ma non solo.
CHI HA DECISO IL CAMBIO – Come riportato da Gazzetta dello Sport, nell’ultimo periodo, dallo spogliatoio rossonero sembrerebbe filtrare un senso di stranezza per presunte indicazioni tecnico-tattiche come ad esempio il cambio di modulo operato per la gara con l’Udinese che arriverebbero direttamente dalla dirigenza. Ovviamente a Gattuso l’ultima parola ma il gruppo sembra subire parte di questi dissidi interni. Il futuro appare chiaro in questa forma: Juventus e Lazio per decidere buona parte della stagione e poi 6 gare con Parma, Torino, Bologna, Fiorentina, Frosinone e Spal, contro le quali ci si aspetta il punteggio pieno per poter dire di essere veramente da Champions.