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Montella, crisi infinita: dal Milan in poi solo sconfitte ma quante analogie con Gattuso

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montella milan novembre 2017

Montella ed un avvio nero a Firenze, tra sconfitte, malumori e contestazioni. Gattuso come lui un anno fa, situazione simile

Montella, un pareggio e due sconfitte in campionato alla guida della Fiorentina, se poi mettiamo l’eliminazione dalla Coppa Italia da parte dell’Atalanta chiudiamo un quadro completamente nero per l’ex Milan, il quale dopo l’addio a Milanello ha proseguito la propria carriera con molti bassi e pochissimi alti. L’unico alto in questione è il quarto di finale Champions dello scorso anno che il Siviglia giocò e perse contro il Bayern Monaco. Ieri sera la sconfitta con il Sassuolo per 1-0 che lascia oltre all’amaro in bocca anche la Fiorentina a 40 punti, praticamente una salvezza anticipata al pari del Cagliari. E pensare che la viola con Pioli non aveva fatto un brutto campionato, certo le ultime gare erano molto deludenti e discontinue sul piano dei risultati ma il cambio tecnico non ha portato, fino ad ora, i risultati sperati.

VIA DAL MILAN- Quando Montella fu esonerato dal Milan ovviamente non la prese bene, cercò in tutti i modi di far valere le proprie ragioni, a fronte di molti risultati negativi e di una squadra spenta che da tempo aveva smesso di seguirlo. A quel tempo l’esonero era inevitabile ed infatti prima della gara con il Benevento arrivò il verdetto da parte di Fassone e Mirabelli, i quali presero la decisione promuovendo Gattuso dalla Primavera con la quale si stava comportando egregiamente.

ANALOGIE CON GATTUSO- Come detto, la squadra aveva smesso palesemente di seguire Montella, era il campo a raccontare questa cosa ed è ciò che sta capitando a Gattuso che ha praticamente la stessa squadra che aveva l’attuale tecnico della Fiorentina, tranne qualche modifica di interpreti. Non è un tentativo di scagionare Montella, il quale fatica anche a Firenze dopo i tanti problemi di Siviglia ma un’interessante riflessione sul ripetersi di una determinata situazione da un anno a questa parte, il che dovrebbe fa riflettere sulla distribuzione delle percentuali di responsabilità tra squadra, società e tecnico.

MONTELLA TRISTE- «La sconfitta non ci voleva, oggi la squadra è stata disunita in campo. Sono fortunato ad avere questo mese, mese e mezzo in cui fare valutazioni anche con la società. Stasera però mi aspettavo qualcosa di diverso, anche perché la squadra mi aveva dato risposte positive nelle scorse partite. La prestazione è stata sicuramente non all’altezza della Fiorentina. Dobbiamo fare di più e dovremo cambiare qualcosa, questa è una squadra che vive degli spunti dei giocatori davanti, di folate; a me piace qualcosa di diverso, un po’ più ricercato».

PAROLE DURE- «Escludendo la gara di oggi la squadra aveva giocato con animo, con cuore, con spirito. Stasera abbiamo dato il peggio di noi stessi. O è timore o è mancato qualcosa a livello nervoso, ma sono comunque cose che non ci possiamo permettere a questo livello. Se serve mercato indirizzato verso il mio gioco? Questa non è una squadra di palleggio, io sono uno a cui piace un gioco ragionato; vediamo cosa potremo fare e cosa ci sarà sul mercato. L’etichetta di Chiesa? Non è giusta, non va bene perché è un ragazzo giovane e sensibile. Dovremmo fare più attenzione a questo».

SULLE CAUSE- «Le prime tre partite mi sono piaciute come temperamento, come anima. Quella di oggi non è che è inspiegabile, si può spiegare: o è perché eravamo scarichi dopo l’Atalanta, può essere una causa, o anche dal fatto che i giocatori giovani si possono smarrire più facilmente. Può esserci stato timore, mancanza di personalità in una situazione non semplicissima in particolare per chi non ha grande esperienza. Se sono preoccupato? No. Abbiamo toccato il fondo e sicuramente ci sarà dentro ognuno di noi quella voglia di rivalsa necessaria per affrontare il derby (contro l’Empoli, ndr)».

PENTIMENTO?- «Se ho pensato “chi me l’ha fatto fare”? No, sono assolutamente tranquillo, motivato, energico per vincere questa sfida. Insieme alla società penso che ce la faremo. Abbiamo fatto una brutta partita, ma non penso che questa sia la vera Fiorentina. Se guardiamo alle ultime gare c’è un contrasto netto. La contestazione? Un giocatore deve essere in grado di sopportare tutto, di certo ai ragazzi giovani non aiuta questo. Di certo c’è un clima di sfiducia, magari anche a ragione non lo so, ma di certo c’è questo clima che non aiuta nessuno, né i giocatori né nessun altro. Beloko? Mi ha dato quello che mi aspettavo, tanta corsa e tanta freschezza, quello che mi aspettavo».

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