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Pioli sceglie il 3-2-2-3: il modulo rétro per far rinascere il Milan
Come riporta la Gazzetta dello Sport, il tecnico del Milan Stefano Pioli si è affidato al 3-2-2-3, modulo anni 30, per la rinascita del Milan
Solo una partita sulla panchina del Milan, terminata tra l’altro con il triste epilogo del pareggio contro il Lecce, ma già un principio di rivoluzione: Stefano Pioli vuole rilanciare il Milan e farlo immediatamente. Contro i pugliesi domenica sera, riporta la Gazzetta dello Sport, il Diavolo si è schierato con un 3-2-2-3, meglio noto come WM, disposizione di gioco che non si vedeva in campo dagli anni 30.
Questo posizionamento, usato in fase offensiva, prevede lo schieramento di tre difensori centrali puri, un quadrilatero di centrocampo formato da due mediani di copertura e due mezzali pronte all’inserimento e tre attaccanti. Lo scopo pratico di questo particolare modulo è quello di mettere ogni singolo interprete nelle migliori condizioni per esprimersi.
Contro il Lecce nel ruolo di mediani abbiamo visto Biglia e Kessie, con Paquetà e Calhanoglu invece nel ruolo di mezzali, liberi di esprimersi su un vasto settore di campo. Non a caso gli inserimenti e i guizzi del numero 10 rossonero sono stati una delle sorprese più positive della partita. Si tratta di un modulo dispendioso, spesso il WM ti porta a situazione di 1vs1, senza avere la giusta protezione.
Oggi il Milan cerca di tutelarsi, ad esempio, facendo arretrare in fase difensiva Theo Hernandez, componendo insieme a Romagnoli, Musacchio e Conti una linea difensiva a 4. L’idea è sicuramente innovativa, ma per una concreta ed efficace realizzazione Pioli dovrà necessariamente lavorare sui dettagli, specialmente in fase di copertura.