2014
Una crescita in tre mosse firmata Inzaghi
Ci sono determinate mosse dietro la crescita di una squadra e in questo Milan di Inzaghi sono essenzialmente tre, come riporta stamane La Gazzetta dello sport: orgoglio, motivazione, tattica. L’orgoglio prima di ogni altra mossa ti aiuta tanto e sulla componente emotiva mister Inzaghi si è basato principalmente per tirare fuori l’ambiente rossonero dalle macerie della precedente stagione. Già quando nella tournèe americana dell’estate arrivarono figuracce una dopo l’altra, il tecnico sapeva ricaricare i suoi giocatori invitandoli a metterci il cuore perchè la maglia che vestono non è una maglia qualunque ma è la maglia del Milan. I risultati infatti iniziarono ad arrivare e ancora oggi, nonostante il calo che c’è stato e l’attuale settimo posto in classifica, si può dire che lo spogliatoio mantiene un buon feeling con il suo allenatore nella speranza di raggiungere gli obiettivi prefissati tra un paio di mesi.
Dall’orgoglio alla motivazione. Proprio a causa del rendimento altalenante registratosi, fatto di partite buone contro Lazio, Parma e le due veronesi ma alternato a prestazioni meno convincenti contro Juve, Empoli, Cesena, Fiorentina, Cagliari e Palermo, Inzaghi capisce che la squadra ha poca fiducia e si demoralizza davanti alle prime difficoltà. Infonde anche stavolta la sua carica convincendo ciascun singolo elemento ad affrontare ogni partita come una finale e a tal proposito una frase diventa un rituale fisso: “Ci batteranno gli avversari che saranno più forti di noi ma nessuno potrà vincere contro il Milan perchè avrà avuto più voglia di conquistare il successo”. Una piccola svolta arriva con il pareggio per 2-2 in casa della Sampdoria dopo che dallo svantaggio iniziale si era passati momentaneamente in vantaggio per 2-1. A quel punto si era capito che il Milan poteva e può tuttora giocarsela con chiunque.
Dalla motivazione alla tattica firmata Inzaghi. Il modo di schierarsi in campo è un’altra mossa basilare per affrontare una partita. Nelle prime cinque giornate i rossoneri incassano 9 reti mentre nelle ultime cinque il bottino dei gol subiti è di sole 2 reti di cui una su angolo subita dal Genoa e una da fuori area subita dall’Inter. Segno di un equilibrio che va a ritrovarsi come richiedeva sin dal primo giorno l’allenatore rossonero e forse anche troppo visto che è l’attacco al momento a risentirne maggiormente, con sole 5 reti nelle ultime cinque partite a differenza delle 11 reti nelle prime cinque di campionato. Un passaggio inevitabile per far crescere la squadra che ha iniziato a sapersi difendere trovando soprattutto un’identità. Con un centrocampo di logica composto da un regista come Montolivo, una diga quale De Jong e un tuttofare alias Poli, Inzaghi intende ora passare allo step successivo ovvero alzare il baricentro tenendo un po’ di più il pallone e dunque aumentando le occasioni da gol. Perchè se fai un gol in più dell’avversario vinci.