Boban: «Ibra poteva dare una svolta. Piano B? Forse a giungo»
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Boban: «Ibra poteva dare una sterzata all’ambiente. Piano B? Forse a giungo»

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Zvonimir Boban ha parlato in una lunga intervista radiofonica rilasciata oggi: ecco le parole del dirigente croato del Milan

intervistato da Radio Sport Anch’io su Radio 1, Zvonimir Boban ha così parlato delle future operazioni di calciomercato del Milan: «Se non arriverà Ibrahimovic chi potremmo prendere? Bisogna vedere come andranno le prossime partite. Ibra è una soluzione diversa, che a corto termine può darti tanto e per questo è unico. Vedremo se ci sarà la necessità assoluta di intervenire adesso o a fine campionato».

SU IBRA – «Anche se non ha più 28 anni, Ibrahimovic poteva dare una sterzata a tutto l’ambiente che, quando abbiamo cominciato la trattativa, era molto più giù di adesso».

SU DONNAUMMA – «Speriamo di trovare un accordo per farlo restare, l’intenzione è questa. Ci siederemo e approfondiremo la cosa».

SU REBIC – «Il cambio dal calcio tedesco a quello italiano è grande ma si allena seriamente e sta facendo tutto per convincere l’allenatore a farlo giocare».

SUL FASCINO DELLA MAGLIA – «Il Milan ha sempre un fascino forte su tanti giocatori e continuerà a essere così, poi ci sono anche altre realtà più importanti e attraenti e bisogna quindi tornare a essere importanti per mantenere questo fascino. Stiamo lottando per questo dopo una brutta partenza».

SULL’INTER – «Stanno meritando di lottare per lo scudetto, finalmente la Juve ha una concorrente e speriamo di essere anche noi molto presto lì». 

SUI TEMPI –«Quando rivedremo il Milan che dominava a livello mondiale? Ce lo chiediamo da tanti anni… Purtroppo per vedere quel Milan lì ci vuole tanto tempo, bisogna bruciare le tappe, bisogna tornare a essere almeno una squadra competitiva. È difficile dire quando e come, quel Milan lì si è visto una volta in 120 anni, ma è giusto sognare, avere l’idea di un grande Milan. Dopo il Real, il Milan è la squadra più vincente nella storia del calcio, l’obiettivo è sempre pensare in grande ma bisogna capire dove siamo e andare passo dopo passo».

SUL PARAGONE CON IL MILAN DI BERLUSCONI –«Lui si è trovato in casa già dei fenomeni, per ripercorrere quella strada ce ne vuole. Era un calcio diverso, oggi tutti seguono tutto e quelli potenti si sono sganciati da tutti gli altri. Servono tempo e tanti, tanti soldi. Berlusconi ha speso tanto ma non aveva paletti come il fair-play finanziario della Uefa e non tanta concorrenza in giro».

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