Bonaventura: «Sapevo che ce l'avrei fatta a tornare, il gol al Napoli è stato emozionante»
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Bonaventura: «Sapevo che ce l’avrei fatta a tornare, il gol al Napoli è stato emozionante»

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Bonaventura si confessa a Dazn in merito al suo periodo post operatorio che l’ha lasciato ai box quasi 1 anno e del suo ritorno

Ecco le parole di Bonaventura a Dazn in merito il suo rientro dopo l’operazione e il gol al Napoli che è valso il punto contro i partenopei.

Percorso post-operatorio – «Vivevo alla giornata. La cosa che mi dava più fastidio era vedere gli altri giocare, magari la squadra che non andava bene con qualche sconfitta. Stare a casa a guardare la partita senza poter dare una mano, è stata una parte dura. Poi per il resto volevo fare le cose per bene, andando a Milanello ad allenarmi. Allenarmi è sempre un piacere. Ho pensato a viverla positivamente visto che sono cose che, dentro una carriera, ci possono essere»

Pensato di gettare la spugna? – «Più di uno. Nei primi periodi, dopo l’operazione al ginocchio, pensavo spesso “chissà se ce la farò a tornare a giocare, a scattar come prima”. I dottori mi avevano detto di sì. Avevo grande fiducia in tutti e dentro di me sapevo che sarei rientrato. È ovvio che è sempre un’operazione e qualche dubbio ce l’hai sempre. Perdi un po’ di fiducia, ma dentro di me lo sapevo che ce l’avrei fatta a tornare. Aiutati che Dio ti aiuta. Io ci ho messo tanto del mio e ho affrontato questo problema fisico che quando si gioca a pallone, si mette in conto. Anche da queste cose si possono tirar fuori i lati positivi»

Gol al Napoli – «Era tanto che stavo fuori e risentire San Siro che esulta a un mio gol è stata una liberazione. Avevo accumulato un po’ di rabbia perché non stavo giocando tanto, ma io mi sentivo bene. Quindi c’è stata tanta emozione, perché è stata una liberazione in una partita così importante»

Sul sentirsi leader – «Penso che il leader venga eletto dal gruppo. Non è uno che si proclama leader. Cerco di fare il meglio e dare il massimo, che è la cosa che conta più di tutti. La qualità che mi ha aiutato negli anni è stata la perseveranza. Se si lavora con passione e con amore per lo sport che si pratica, qualcosa di buono viene sempre fuori»

Atalanta-Milan – «Bergamo è sicuramente una città che mi fa emozionare. Sono stato tanti anni, ero molto giovane. Ho passato anni bellissimi e ho conosciuto gente che lavora per l’Atalanta con grande amore per la Dea. Tornare a Bergamo è speciale. Sono contento anche che l’Atalanta sia diventata una realtà importante del calcio italiano»

Sguardo all’Europeo – «Sono libero a giugno. Non ho preso impegni e cercherò di fare il mio meglio con la maglia del Milan. La nazionale è un sogno e spero che possa fare un grande europeo. Vorrei parteciparci, però devo pensare a lavorare con la mia squadra e poi vedremo cosa succederà»

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