Editoriali
Ibra datti una mossa, i tifosi del Milan meritano rispetto
La risposta di Ibrahimovic al Milan continua a tardare: caro Diavolo, bistrattato da tutti, è ora di riprendere il mano l’orgoglio
La festa per 120 anni di domenica ha suscitato un sentimento di nostalgia sicuramente amplificato anche dall’opaca prestazione offerta sul campo dal Milan attuale. Sacchi, Baresi, Massaro ma anche gli stessi Boban e Maldini sono stati spettatori dell’ennesimo passo falso di un Diavolo ferito, prima che sulla pelle, nell’orgoglio.
Ma la classifica è solo l’ultimo problema di un club bistrattato direttamente e indirettamente da molti, e talvolta, anche da sé stesso. Dagli ultimi anni di Berlusconi, fatti di pochi soldi e ancora meno sogni, alla grottesca epoca cinese affidata ad una banderuola di “interisti” (Fassone e Mirabelli) vittime forse più di inesperienza a certi livelli piuttosto che di vera e propria inadeguatezza.
Finendo poi oggi con la proprietà del Milan affidata ad un fondo che, seppur ben più affidabile rispetto ai predecessori, avrà comunque come principale obiettivo instaurare l’ennesimo periodo di transizione in attesa di un nuovo “compratore”. Il tutto condito, Caro Milan, da sadici sfottò di radice brianziola (o meglio arcoresi) provenienti da quello stesso Silvio Berlusconi che ti portò dal Paradiso all’Inferno nel giro di un trentennio.
Proprio l’Inferno, caro Diavolo, che oggi ti è dimora ma che dovrà essere la base su cui ripartire per il tuo viaggio verso l’alto: verso quel “tetto del Mondo” che tutti proclamano ma che nessuno realizza. Ma ci vuole tempo, ancora tempo.
Oggi caro Diavolo i tifosi del Milan, in perenne attesa della tua redenzione, si accapigliano nell’individuare chi sarà il prossimo salvatore della Patria. Una responsabilità grande, forse troppo, per spalle apparentemente piccole come le tue ma forse più consone a quelle di quell’armadio svedese (non Ikea) che risponde al nome di Zlatan Ibrahimovic.
Tutto però ha un prezzo: Ibra ti ha fatto titubare, ti ha tenuto in scacco per quasi un mese dimostrando di poter farsi aspettare persino da te, persino dal Diavolo. Oggi credere in una risalita immediata è assai difficile ma, proprio per questo, non ci si può prostrare anche dinnanzi a questa ennesima mancanza di rispetto. Perciò a poche ore dai tuoi 120 anni, caro Milan, trasforma questa nostalgia in orgoglio e ricorda a tutti che per il Diavolo non c’è Paradiso più bello se non quello raggiunto partendo dall’inferno.