Editoriali
Ibra, la frustata del campione: la grande arte di risolvere le partite
Ibra non gioca una grandissima partita a Brescia ma fornisce l’assist vincente a Rebic e sono altri tre punti destinazione Europa che conta
Ibra, lo si aspettava, lo si voleva, è arrivato ed ora fa semplicemente ciò che dovrebbe fare un campione come lui. Niente di scontato, per carità, anche lui deve lottare, non solo con gli avversari ma anche con la anagrafica che ovviamente gli consente meno rispetto a qualche anno fa. Tuttavia i numeri gli danno ragione, non le cifre, ma suoi di numeri, quelli che partita dopo partita riesce a regalare a squadra e pubblico.
IMPRESCINDIBILE- Senza considerare le cifre, andiamo a vedere come è cambiato il Milan grazie al suo approdo in squadra, da quel 2 Gennaio, quando arrivò a Milano per sostenere le visite mediche. Tutto è partito da un sorriso ironico di Pioli, come a dire “Ora vi dimostro che avevo ragione”. Ed aveva ragione Pioli, perchè lui, scarso non lo è mai stato ma semplicemente lavorava con i giocatori a disposizione.
UN NUOVO MODULO- Chissà cosa ne pensano Gattuso e Giampaolo. Il campione svedese ha sdoganato in fretta il 4-4-2, consentendo al tecnico di esprimere il suo vero modo di mettere la squadra in campo e donandogli un po’ di relax, grazie alle quattro vittorie consecutive.
LA FRUSTATA DEL CAMPIONE- Con Leao e Rebic ritrovati, il Milan ora attacca molto di più anche se per dover di cronaca è giusto segnalare anche le tante parate di Donnarumma, causa un centrocampo ancora poco filtrante da quel punto di vista. Poi ci pensa lui a sfruttare una delle poche palle del match, un assist perfetto dalla sinistra per quel Rebic che una settimana fa era già sull’aereo per chissà quale destinazione. Sotto, l’immagine della la squadra festante dopo il goal a Cagliari. Bentornato Zlatan!
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