Editoriali
Finché ci sarà Elliott scordiamoci passione e trofei al Milan
Elliott, il nome della società dietro al quale si cela la famiglia di banchieri dei Singer, vuole ricavare un mucchio di soldi dal Milan
Elliott, il nome della società dietro al quale si cela la famiglia di banchieri dei Singer, vuole ricavare un mucchio di soldi dal Milan. Affidandosi all’esecutore Gazidis (all’Arsenal ancora lo criticano), il fondo americano potrà ridurre ingaggi, vendere giocatori, ridurre le spese, costruire un nuovo stadio e vendere infine il club. Del resto, poco importa. Gli allenatori e dirigenti sono usa e getta, purché costino poco e si dimettano.
Nella lunga lista di vittime ci sono Leonardo, Gattuso, Boban, Maldini, tutta gente che, seppur con molti errori, stava cercando di riportare il Milan in vetta. Con la scusa del Fair Play Finanziario la coppia Singer-Gazidis può impedire acquisti di campioni, di svincolati, di top player oltre trent’anni. I campioni bisogna pagarli, gli over 30 non portano plusvalenze.
Secondo quest’ottica anche gli acquisti si fanno al risparmio. Le valutazioni sportive non vengono fatte: Ibra è vecchio, Bonaventura non serve, Donnarumma chiede troppo, Cutrone va ceduto a prescindere per fare plusvalenza. I prossimi a salutare Milano saranno Gigio, Jack, Musacchio e in futuro anche forse Theo Hernandez e Romagnoli. Le Champions League a Paul Singer non servono, meglio i dollaroni.