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Djuricic: «Idoli? Ho sempre guardato fuori e il mio era Kakà»
Djuricic ha rilasciato un’intervista a Repubblica alla vigilia di Sassuolo-Milan in cui ha parlato della sua carriera e degli obiettivi
Djuricic ha rilasciato un’intervista a Repubblica alla vigilia di Sassuolo-Milan in cui ha parlato della sua carriera e degli obiettivi
RITIRO – «Un altro al posto mio avrebbe lasciato il calcio tre anni fa: ero alla Samp e non giocavo mai dopo essere stato l’acquisto più caro del Benfica, 8 o 9 milioni, prima dei prezzi malati di oggi. Mi sono detto: se mi arrendo ho perso. E nel momento peggiore mi ha chiamato De Zerbi al Benevento: non ero sicuro di andare, a gennaio erano già quasi retrocessi».
DE ZERBI – «Se non lo avessi incontrato non sarei al Sassuolo: mi ha fatto delle promesse e le ha mantenute. Poi era anche lui un 10, mi capisce meglio di altri. Potevo far meglio anche prima, dipendeva da me, ma adesso ho degli obiettivi da raggiungere prima di finire la carriera».
CHAMPIONS LEAGUE – «Tornare a giocare in una grande squadra, che faccia la Champions. E poi disputare con la Serbia una grande competizione, un Europeo o un Mondiale. Il Leicester ha vinto la Premier, tutto è possibile: ma dobbiamo essere realisti. Primo: migliorare l’ottavo posto dell’anno scorso».
IDOLO- «Ho sempre guardato fuori, il mio idolo era Kakà, la Serie A lì si guarda ancora più di Bundesliga o Premier. E mi piaceva Dejan Stankovic, da bambino avevo la sua maglia della Lazio, ce l’ho ancora».