Inzaghi: «Segnare da bambino era bellissimo, ti cambiava il pomeriggio»
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Inzaghi: «Segnare da bambino era bellissimo, ti cambiava il pomeriggio»

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Filippo Inzaghi

Inzaghi ha parlato a Gazzetta dello sport mettendo a confronto Cristiano Ronaldo e Mbappé ma senza dimenticare se stesso ed il suo passato

Inzaghi ha parlato a Gazzetta dello sport mettendo a confronto Cristiano Ronaldo e Mbappé ma senza dimenticare se stesso ed il suo passato.

PIACERE- «Non lo so, io preferisco la parola ‘piacere’. Segnare è bellissimo, ti riporta a quando eri bambino e un gol ti cambiava il pomeriggio. Tornavi a casa e lo raccontavi a mamma e papà. Quella cosa lì mica ti passa: te la porti dentro per sempre. Il calcio diventa un lavoro, ma per chi lo ama davvero resta sempre un gioco. E il gioco è gioia, divertimento, passione. Godimento. Quando Cristiano segna, non
pensa ai record: cerca solo la felicità».

TRA OSSESSIONE ED EGOISMO- «Anche questo è un concetto che capisco, ma che è abbastanza estraneo a chi gioca. Quando ti arriva la palla e vedi la porta, non fai mica dei gran ragionamenti: cerchi di trovare il modo più rapido per segnare. E quel gol è importante per tutta la squadra».

IMPRESSIONATO DA RONALDO- «La capacità di capire prima dove finirà il pallone. Ripensi al gol alla Germania: il suo movimento in teoria libera il compagno e chiude lu- i in mezzo ai difensori avversari e invece le cose vanno esattamente come Cristiano aveva previsto. Un gol facile nell’esecuzione, ma eccezionale nel movimento. E Cristiano ne fa parecchi così, con un grande smarcamento».

STUDIARE GLI AVVERSARI- «A me piaceva studiare gli avversari, sapere in che modo difendevano, conoscere le caratteristiche dei marcatori. Lo studio mi aiutava a leggere in anticipo certe situazioni».

SU MBAPPÉ- «Il cambio di passo. Sembra davvero che abbia le marce nelle gambe. Però ancor di più mi piace la facilità con la quale fa la differenza anche in un metro: è devastante in spazi larghi e stretti. Un fenomeno».

A CACCIA DI RECORD- «Eh, ha iniziato presto a far girare il pallottoliere. Guardandolo giocare, mi viene in mente quello che dicevo prima: si diverte, le sue espressioni facciali dicono tutto. Batterà tanti record senza farci caso, perché cercherà solo di divertirsi. Pochi anni fa esplose nel Monaco, oggi è cresciuto, guadagna una montagna di soldi, ma lo spirito con cui scende in campo non è cambiato».

PIPPO SUPERATO DA RONALDO- «C’eravamo io, Raul, Gerd Müller: grandi cifre. Poi sono arrivati lui e Messi, due mostri e hanno rimpicciolito i nostri numeri. Ma vado molto fiero del mio percorso».

CHI STA MEGLIO- «Essere il terminale offensivo principale è vantaggioso perché ti arrivano tanti palloni, però vieni anche puntato dai difensori. Mbappé, invece, può andare a cercarsi gli spazi e ogni tanto può provare a nascondersi».

DOVE ARRIVERÀ MBAPPÉ- «Molto dipenderà dal percorso di Mbappé. Nella fase centrale della carriera Cristiano è stato il terminale quasi unico del Real Madrid. Il francese adesso è al Psg, poi si vedrà. Per il momento mi sembra un po’ meno attratto dal gol rispetto a Cristiano».

IN COSA SI DIFFERENZIANO- «Nel dribbling stretto e nella velocità in campo aperto il francese è superiore. Cristiano di testa e nello smarcamento è inarrivabile e calcia in differentemente di destro e sinistro con la stessa efficacia, cosa sulla quale Mbappé può ancora crescere».

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