HANNO DETTO
Giroud racconta i suoi tatuaggi: «Ecco da dove nascono»
Olivier Giroud si racconta ai microfoni di MilanTV nel forma Under My Skin. Le parole dell’attaccante francese sui suoi tatuaggi
Olivier Giroud racconta la storia dei suo tatuaggi a MilanTV.
SUL PRIMO – «Quando ero un giocatore dell’Istres nel sud della Francia e avevo solo 20 anni, volevo fare come tutti i giocatori. Il primo tatuaggio è stato un “tribale” sul polpaccio. Pensavo che era una cosa bella ma ero solo giovane e volevo fare semplicemente un tatuaggio.»
SUL SECONDO – «Il secondo tatuaggio ha un riferimento biblico. È un must per chi come lui ringrazia Dio per la forza e l’amore donatogli e lo ringrazia anche dopo ogni gol. Scelta apprezzata da una persona speciale: “Mia madre è una cristiana come me. Le ho detto che volevo tatuarmi qualcosa della Bibbia e le piaceva l’idea. Io sono cristiano da quando sono piccolo. Mi sono interessato alla vita di Cristo e sono figlio di Dio e credo forte nel Cristo”. Sull’avambraccio c’è tatuato “Dominus regit me et nihil mihi deerit.»
ULTIMO TATUAGGIO – «L’ultimo tatuaggio fatto 5 anni fa sulla schiena copiandolo da David Beckham (crocifisso con le ali) mentre sul braccio sinistro un maori polinesiano. L’ho visto sui giocatori di rugby, mi piaceva anche perchè ogni simbolo ha un significato. Quando fai un tatuaggio vuoi subito farne un altro ma io ho deciso di fermarmi altrimenti mi faccio tutto il corpo.»
PROSSIMI – «Non sono il tipo che si tatua coppa del mondo e Champions. Ha casa ho i trofei ed è abbastanza. Voglio tatuarmi i nomi degli altri due figli … devo scegliere dove.»