Giroud: «Mi sento 20enne, scudetto da pelle d'oca. E l'SMS di Sheva...»
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Giroud: «Mi sento 20enne, scudetto da pelle d’oca. E l’SMS di Sheva…»

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Giroud: «Mi sento 20enne, scudetto da pelle d’oca. E l’SMS di Sheva…». Le parole dell’attaccante del Milan

Olivier Giroud ha parlato a La Repubblica.

VINCERE TUTTO – «Sì, ma questo scudetto con il Milan ha un sapore speciale, unico. L’unico titolo nazionale nella mia carriera l’avevo vinto dieci anni fa in Ligue 1, al Montpellier. Ero giovane. Questo è il trionfo della maturità. Ne parlavo con mio fratello. A pensarci, ho ancora la pelle d’oca, tanto più che ho vinto con la maglia del Milan».

LEGAME COL MILAN – «Abbiamo sentito l’emozione dei tifosi, che aspettavano questa gioia da 11 anni. Questo club è tornato al suo posto, sono orgoglioso di noi. Da ragazzino il mio idolo era Shevchenko: mi ha mandato un messaggio di complimenti, mi ha fatto troppo piacere».

UNDICI GOL – «Siamo un gruppo, pensiamo al collettivo. L’essenziale è averli fatti al momento giusto, come col Sassuolo, nella “finalissima”: la last dance».

CHAMPIONS – «Quello è il prossimo gradino: andare il più lontano possibile in Europa. Il gruppo è certamente in crescita e se resta lo stesso, anche come tenuta, può continuare un ciclo vincente. Non vedo l’ora di tornare a Milanello, un po’ di vacanze e basta».

PIOLI – «Sa parlare col cuore, sa trasmettere a ciascuno gli stimoli giusti per dare il massimo. Questa vittoria è certamente anche la sua».

IBRAHIMOVIC – «Zlatan è il maschio alfa. Quando prende la parola, tutti attenti. Sul pullman ha afferrato il microfono e ha fatto un omaggio personalizzato per tutti, da noi giocatori a ogni componente dello staff. Prima delle partite faceva video e messaggi: un leader, spero che possa continuare. Gli ho detto che sono fiero di avere giocato con lui. Per me è come un fratello maggiore».

LEAO ANCORA AL MILAN – «Spero proprio di sì. Appena l’ho visto in allenamento, ho pensato subito: questo ragazzo ha un enorme potenziale, se migliora la sua regolarità. Ha solo 22 anni. Se ne prende coscienza, può arrivare davvero molto in alto. Pallone d’Oro? Un passo alla volta. Intanto ha vinto il premio per il migliore giocatore del campionato. L’essenziale è che sia consapevole di quello che può fare. Io sono qui per ricordarglielo».

OBIETTIVI FUTURI – «Vincere ancora. Sono venuto qui per lo scudetto ed è arrivato. Uno sportivo vive la sua carriera per momenti come questo. In mezzo a una squadra tanto giovane, è come se avessi vent’anni. Sto vivendo la mia seconda giovinezza».

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