HANNO DETTO
Albertini: «Sul rinnovo di Leao ho un pensiero chiaro. De Ketelaere…»
Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan, ha parlato del rinnovo di Leao e di tanti temi legati all’attualità rossonera
Intervenuto ai microfoni di TMW a margine del Gran Galà del Calcio AIC, Demetrio Albertini ha parlato così dell’attualità in casa Milan:
Sulla partita con l’Empoli: «Una squadra che sta maturando tantissimo e lo sentiamo dalle parole di Pioli, di credere fino all’ultimo anche dopo un pareggio all’ultimo secondo. Vuol dire che c’è una consapevolezza in questa squadra».
Su Tonali capitano a Empoli: «Essendo milanista sta dimostrando tutto il suo talento e la sua qualità. Sandro ha la consapevolezza di avere l’opportunità di vincere tanto con la sua squadra del cuore».
Su Leao: «Molto difficile trattenerlo. Credo che il Milan abbia una situazione di gestione molto complicata vista da fuori. Tante volte però è il desiderio del giocatore e dipenderà da lui e da cosa vuole fare. Ora si conosce il progetto del Milan: stanno crescendo tanti giocatori, hanno vinto lo scudetto meritatamente, hanno allenatore e società solida, si migliora di volta in volta. Dipenderà da cosa vorrà lui personalmente».
Sul Chelsea: «Non ha iniziato molto bene la stagione: cambio d’allenatore e situazioni travagliate. È sempre difficile incontrare una squadra attrezzata come quella del Chelsea. Nei risultati l’anno scorso non è andata bene per il Milan ma personalmente ho visto una squadra matura, per cui tanti era l’esordio in Champions: quest’anno sanno cosa vuol dire giocare a livello internazionale. Sono fiducioso».
Se ci fosse premio miglior dirigente andrebbe a Maldini: «C’è il premio per la miglior società e di riflesso queste sono fatte dai dirigenti. Paolo è il direttore di quello che è il gruppo Milan e ha lavorato e sta lavorando benissimo, non solo per lo scudetto. Il Milan con le difficoltà e le criticità fa capire qual è il suo progetto».
Sulla sfida contro la Juve: «Alle grandi squadre basta poco per fare filotto. Credo che la Juventus troverà gioia nel giocare dopo aver ritrovato la vittoria, serenità nel lavoro durante la settimana. Sarà una partita difficile per il Milan».
Sugli infortuni: «Gli infortuni incidono sempre, perché c’è sempre un cambiamento. Ma il Milan ha una mentalità uno stile di gioco e un lavoro dietro a cui si può aggrappare nei momenti di difficoltà. Cambieranno magari le qualità di alcuni giocatori ma l’interpretazione della partita sarà sempre la stessa».
Sulla sorpresa in Serie A: «Ce ne sono diverse. È sempre difficile dirne uno. Personalmente la continuità di Leao, con prestazioni di alto livello, non stupisce ma una speranza che è diventata certezza».
Su De Ketelaere: «Serve pazienza, come con tutti i giocatori giovani di grande qualità. Riprendere tutte le critiche che ha avuto Tonali il primo anno e le metterei sul banco degli imputati dopo un anno di grandissima statura che ha avuto Sandro. In Italia vedo sempre un disfattismo per i giovani che alla fine non riusciamo a far crescere. Tante volte basta solo pazienza».
Sul nuovo stadio: «San Siro in questo momento non è adeguato agli altri stadi. Poi non sono io che dice quanto costa metterlo a posto oppure se è giusto abbatterlo e farne un altro fuori. Quello che dico è che in questo momento San Siro non è all’altezza per le richieste dell’utenza. C’è la storicità, è come se fosse casa mia, ma non si può escludere la possibilità di fare uno stadio nuovo. Ciò che ci devono dire sono costi, sostenibilità e adeguatezza. Ho giocato al Maracanà, ho giocato in quello di Wembley, stanno rifacendo Barcellona e Madrid, ho giocato al Vicente Calderon che hanno abbattuto e fatto uno nuovo. Non bisogna farsi prendere dall’emotività sennò non cambieremo mai niente».
Sull’inizio dell’Inter: «Un periodo difficoltoso. So che la squadra è attrezzata per fare un campionato diverso e mancano talmente tante partite che si potrà riprendere».