HANNO DETTO
Pimenta: «Troppi pregiudizi, su Raiola e Superlega vi dico che…»
Rafaela Pimenta, avvocatessa che ha raccolto l’eredità di Mino Raiola, si è raccontata in una lunga intervista ad As
Rafaela Pimenta, avvocatessa che ha raccolto l’eredità di Mino Raiola, si è raccontata in una lunga intervista ad As:
«Io sono positiva, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Ma è ovvio che ci sono molti pregiudizi. Gli uomini spesso cercano di demoralizzarci e lo fanno con argomenti stupidi come quello che una donna non sa niente di calcio. Perché una donna può essere un’astronauta e non può parlare di calcio? Ci sono uomini che vogliono distruggere la tua autostima. Una volta stavo discutendo con un direttore sportivo. Il suo club doveva pagare qualcosa al giocatore e non voleva farlo. La discussione andò per le lunghe e lui non riuscì ad imporsi. Quando non ebbe più argomenti, mi disse: ‘Ma tu sei davvero un avvocato? Pensavo fossi solo una puttana brasiliana»
Com’era Mino Raiola?
«Mino aveva meriti enormi. Non sapeva cosa significassero razzismo o pregiudizio. Per lui tutte le persone erano uguali, indipendentemente dal sesso, dallo stipendio, dal colore, dalla religione… Mino ha dovuto affrontare molti pregiudizi. E non solo con me. Non ho mai capito perché importasse, per esempio, se Mino fosse o meno grasso. O se andava a una riunione vestito in modo casual. Mi ha detto una cosa importante prima di morire: ‘Devi essere libera di fare quello che vuoi, ciò che ti rende felice. Se vuoi continuare per me va bene»
Cosa è successo dopo la sua morte?
«Alcuni agenti, se così si possono chiamare, hanno chiamato alcuni giocatori lo stesso giorno che Mino è morto. Lo stesso giorno! Hanno davvero superato il limite. So anche cosa hanno risposto quei giocatori e per Mino sarebbe motivo di orgoglio. Invece i grandi agenti, che sono pochi, si sono comportati bene e hanno fatto sentire la loro vicinanza»
Sei favorevole alla Superlega?
«Bisogna prima capire di cosa si tratta. Non hanno nemmeno avuto il tempo di spiegare bene cosa volevano fare. È stato come una bomba che è esplosa. Per me il progetto non è ancora chiaro ma mi sembra che ci sia l’intenzione di aggiungere qualcosa in più al divertimento del calcio, all’opportunità di vedere delle belle partite. Si tratta di fare un’aggiunta, non un punto di rottura. Penso che dovremmo avere sempre una mente aperta per creare, aggiungere, costruire e aumentare le possibilità di vivere meglio questa passione»