HANNO DETTO
Ambrosini e la malattia del figlio: «Vedo una nuova responsabilità»
Massimo Ambrosini, ex centrocampista del Milan, ha parlato del figlio, malato di diabete di tipo 1, alla Gazzetta dello Sport
Massimo Ambrosini, ex centrocampista del Milan, ha parlato del figlio Alessandro, malato di diabete di tipo 1, alla Gazzetta dello Sport. Le sue dichiarazioni.
MALATTIA – «Esistono malattie senza cura, come il diabete di tipo 1, per le quali tutte le speranze passano dalla ricerca. È importante che la gente lo sappia, sentivo che esporsi in prima persona avrebbe potuto trasferire il messaggio».
RINGRAZIAMENTI – «Permettetemi di ringraziare tutte le persone che hanno avuto un pensiero per me, per Ale e per la mia famiglia. In queste ore sono state davvero tantissime, anche dal mondo dello sport è arrivata massima disponibilità a dare una mano. Vorrei girare il loro affetto a chi come noi è costretto a fronteggiare questa situazione, siamo in 200mila fra adulti e bambini».
COME AVETE SCOPERTO DELLA MALATTIA – «Beveva tanto, mangiava tanto, andava spesso in bagno e perdeva peso. Piccoli segnali che all’inizio fatichi a riconoscere, specialmente in un bimbo di due anni e qualche mese».
DIAGNOSI TEMPESTIVA – «Sì, ma soprattutto certa e inequivocabile: in un minuto ti rendi conto che la tua vita e la sua sono state sconvolte. In pochi giorni ti accorgi di avere letteralmente in mano la vita di tuo figlio. E sai che quando crescerà, la palla passerà a lui. Ogni tanto penso al momento in cui ci farà delle domande: io e mia moglie Paola sappiamo che succederà, dovremo essere pronti a rispondere».
COSA CAMBIA PER UN GENITORE – «Tutto. Passi dalla rabbia iniziale, che devi gestire, all’accettazione. È un processo personale molto complicato ma ti rimbocchi le maniche perché trovi energie inaspettate, ogni giorno aggiungi un mattoncino. Io e Paola, in questi mesi, ci siamo supportati a vicenda. Nei primi momenti quello forte sono stato io, adesso è lei il motore della squadra, l’Ambrosini che in campo non molla mai. Lei, Federico e Angelica, i nostri figli più grandi (13 e 11 anni, ndr), sono la mia forza».
MARATONA BORN TO RUN IN SOSTEGNO DELLA FONDAZIONE ITALIANA DIABETE INSIEME A DIDA, COSTACURTA E SHEVCHENKO – «È solo una delle tante iniziative in programma. Ci sarà anche una cena di beneficenza organizzata da Antonio e Paola Mincione, genitori di un bambino con il diabete di tipo 1, in sostegno del progetto Beta is Better portato avanti dal professor Lorenzo Piemonti del San Raffaele di Milano, una eccellenza all’avanguardia nello studio delle cellule staminali».
SE GUARDA AL FUTURO COSA VEDE – «Una nuova responsabilità. I malati di diabete sono degli equilibristi. Al nostro Ale, noi quell’equilibrio non lo faremo mai mancare».