Capello: «Il mio rapporto con Berlusconi? Ecco la verità!»
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Capello: «Il mio rapporto con Berlusconi? Ecco la verità!»

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Capello: «Il mio rapporto con Berlusconi? Ecco la verità!». Dal primo ricordo alla carriera da allenatore, l’ex rossonero si racconta

In una lunga intervista al Corriere della Sera, l’ex allenatore del Milan Fabio Capello ha parlato della sua infanzia e della sua carriera, anche e soprattutto legata ai colori rossoneri. Di seguito le sue parole:

PRIMO RICORDO – «É legato al mio paese, Pieris, dove vivevamo in sei con lo stipendio di mio papà, maestro elementare. Dopoguerra? Non erano certo anni di agiatezza, abitavamo in una casa popolare. Mia sorella dormiva a casa dagli zii perché non c’era posto per tutti».

IL RAPPORTO CON BERLUSCONI – «É sempre stato ottimo, da quando da neo presidente del Milan mi fece diventare assistente di Liedholm e poi suo sostituto bel 1987 nelle ultime sei gare di campionato. Mi fece sostenere dei test psicologici con dei cacciatori di teste. Tirò fuori gli esiti quando, dopo Sacchi, mi affidò la panchina della prima squadra».

DIFFERENZE AGNELLI E BERLUSCONI – «L’Avvocato arrivava, faceva battute fulminanti e ci salutava. Era circondato da un’aura di superiorità. Berlusconi invece era carismatico e accessibile allo stesso tempo».

REAL MADRID – «Dopo i successi con il Milan, mi chiamò il presidente Sainz che mi fece tre anni di contratto. Il Real è stata un’esperienza unica, annusi l’aria e capisci di essere nella prima squadra del mondo. Dopo aver vinto la Liga, arrivò la telefonata di Berlusconi. A malincuore a Sainz dissi “mi deve lasciare andare, a quell’uomo devo tutto».

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