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Milan LIVE – Gattuso: “Manca senso di appartenza. Eravamo una macchina perfetta”

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In occasione della cerimonia di consegna della TIM Cup Gennaro Gattuso ha parlato della sua ex squadra e del momento difficile che sta passando. Ecco le parole dell’ex numero 8 rossonero:

Sul suo rapporto con il Milan:

“Sono orgoglioso di questa coppa perchè in 30 anni di era Berlusconi l’abbiamo vinta solo nel nostro gruppo nel 2003. Quando indossavo la maglia del Milan è stato fantastico, sono sempre stato tifoso, mi sentivo questa maglia addosso. Questo lavoro l’avrei fatto anche per un decimo di quello che ho guadagnato”.

Sul mestiere di allenatore:

“Fare questo mestiere non basta essere stato un grande giocatore. Devi avere una conoscenza e i ragazzi oggi sono preparati. Non basta essere stati buoni giocatori, da parte mia è molto più facile giocare a calcio che fare l’allenatore”.

Sulla Coppa del Mondo:

“Alleno una squadra e non penso più alla coppa del mondo di dieci anni fa, però sicuramente quando rivedi le immagini ci ripensi e ti emozioni. Abbiamo una chat con tutti i giocatori del 2006, ho un ottimo rapporto con quel gruppo, ogni volta che ti rivedi si parla sempre di cosse bellissime”.

Sulla sua infanzia:

“Oggi i nostri ragazzi giocano dalle 9 alle 10 ore a settimana, noi giocavamo in una sola giornata dieci ore. Per far uscire il talento dieci ore sono poche durante la settimana, ma è vero che oggi le mamme si preoccupano di più rispetto ad un tempo. Oggi i ragazzi sono bravi a playstation e mandare sms, noi invece ad arrampicarci sugli alberi. Ai nostri tempi il divertimento era per strada”.

Sul Milan attuale:

“30 anni di Berlusconi sono stati indimenticabili, ho fatto 14 anni con loro, sono stato benissimo in questa società, era una macchina perfetta il Milan. Ci può stare che in questo momento il club stia facendo fatica ma non dimenticherei i 25 anni di successi della società. E’ un momento in cui bisogna ritrovare identità, la società ha responsabilità ma anche i giocatori che oggi la rappresentano hanno le loro responsabilità”.

Sui giocatori:

“La responsabilità è di chi va in campo, è normale che pure la società ha le sue colpe perchè è la società che sceglie i giocatori. Sento dire che non sono giocatori da Milan, i ragazzi hanno una loro storia e una loro carriera, però manca gente con senso di appartenenza”. 

Sulla Coppa Italia:

“Vincere aiuta a vincere, portare una coppa a casa è sempre importante, i primi preoccupati sono il dottor Galliani e il presidente Berlusconi, sono i primi che soffrono di questo momento. Di sicuro non sono contentissimi. Se le due milanesi torneranno ad essere competitive il calcio italiano tornerà a fare la differenza in Europa”. 

Sul calcio in generale:

“Il fatto che vogliamo andare a copiare Guardiola è sbagliato, bisognava puntare dove eravamo forti, sui portieri e sui difensori, perchè accantonare dove eravamo bravi?  Abbiamo 4 stelle sulla maglia della Nazionale, allora vuol dire che prima eravamo bravi per tantissimi anni”. 

Infine su Totti:

“Da amico direi di rinnovare così si porta a casa altri soldi (ride), ha dimostrato ancora di essere forte, è più di una bandiera, ha giocato per tanti anni. Però poi le valutazioni le fanno Spalletti e Pallotta, da amico sarei contento se firmasse il rinnovo”. 

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