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Dietro le quinte Milan, tra campo e spogliatoio: i 3 MOMENTI significativi dell’ultimo weekend
Dietro le quinte Milan, tra campo e spogliatoio: i 3 MOMENTI significativi dell’ultimo weekend che riguarda i rossoneri
Udinese-Milan sarà inevitabilmente una partita di cui sentiremo parlare per molto tempo. E, purtroppo, non per le risposte che hanno dato i rossoneri in campo, per la 100esima vittoria di Pioli col Diavolo o per la corsa di Adli a fine partita e il ruolo da leader da Ibra. Ma per l’episodio di razzismo che ha coinvolto il portiere rossonero Maignan.
La corazza di Mike
Si toglie i guantoni. È troppo anche per lui. La corazza di Mike, giocatore che ha già udito più volte quest’oscenità nei suoi confronti, sembra essere caduta e aver lasciato spazio all’uomo, stanco e deluso. Non è servito il richiamo dello speaker, non sono servite le parole: adesso servono i fatti. Al minuto 33′ decide di abbandonare il campo, prendendo la via dei spogliatoi, seguito dai suoi compagni. Tra i rossoneri c’è Adli che corre al suo fianco nel tunnel: è diventata la sua corazza. Pochi istanti, per fargli cambiare idea, per imprimergli la voglia di far tornare a parlare il campo del Bluenergy Stadium.
Parola al campo
Il risultato cambia in pochi minuti e la strada, condizionata sicuramente dall’accaduto, sembra in salita. Ma il Milan è vivo, soprattutto con i cambi azzeccati di Pioli e con la voglia di ribaltare una partita che sarebbe passata su tutti i giornali del Mondo e non solamente per il verdetto del campo.
Jovic prima, Okafor poi e in mezzo la solidità di Gabbia. Gli uomini di mercato, tanto criticati quanto fondamentali, che regalano la vittoria numero 100 per Pioli in Serie A con i rossoneri. E non solo. Senza quei due gol non si sarebbero infatti visti altri bei momenti che fanno capire molto di questo Milan.
Abbracci da leader
93esimo minuto. Il gol di Okafor fa esplodere i tifosi rossoneri, sia quelli a casa ma soprattutto quelli allo stadio. I giocatori esultano davanti alla telecamera principale. Una secondaria inquadra, invece, la corsa per tutto il campo di Adli e Florenzi verso Maignan. Non ha segnato, ha svirgolato sul secondo gol bianconero ma l’eroe di questa serata è lui.
Un abbraccio forte che continua poi con Ibrahimovic a bordo campo. L’ex attaccante svedese era lì, a consolare Mike e ad abbracciare tutti i rossoneri. Forse non è così difficile capire a cosa serve Ibra, basta sapere chi è Ibra. Leader.