San Siro Milan, Sala: «Lo stadio a San Donato? Quasi impossibile»
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San Siro Milan, Sala: «Quasi impossibile fare lo stadio a San Donato. Queste potrebbero essere alcune soluzioni»

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San Siro Milan, Sala: «Quasi impossibile fare lo stadio a San Donato. Queste potrebbero essere alcune soluzioni». Le parole del sindaco di Milano

Giuseppe Sala ha parlato attraverso una diretta su Instagram della situazione San Siro e in particolare delle scelte di Inter e Milan. Ecco di seguito le parole del sindaco di Milano:

SITUAZIONE «Vorrei spiegarvi questa storia. Non vi sto dando la mia opinione, ma riportando i fatti che sono incontrovertibili. Parliamo dello stadio, ma anche di un quartiere delicato come quello di San Siro in cui abbiamo il dovere di fare di più. Questa storia è iniziata tempo fa quando Inter e Milan sono venuti da me per un impianto di proprietà, che permettesse loro di fare più ricavi perché non è facile tenere in equilibrio il bilancio e che permettesse di avere nel patrimonio uno stadio, in modo che questo potesse fungere anche come garanzia per società eventualmente indebitate. Inizialmente non volevano ristrutturare il Meazza e io per evitare che uscissero dal confine gli ho proposto diverse aree, scartate. Il vincolo della sovraintendenza ha cambiato le carte in tavola. A quel punto i due club sono tornati da me dicendomi che avrebbero provato ad andare fuori Milano. Io non dico che è impossibile fare uno stadio a San Donato ma dico che non è una passeggiata, conoscendo le regole dell’amministrazione».

FASE INIZIALE«Inter e Milan hanno portato esempi di tanti nuovi stadi, con l’idea fissa e chiara di un nuovo stadio: le squadre hanno radicalmente rifiutato l’ipotesi di una possibile ristrutturazione di San Siro. Cosa potevo fare io? Dato che non lasciavano spazio ad ipotesi di ristrutturazione, per cercare di tenerle a Milano l’unica via era quella di immaginare di fare lo stadio nell’area di San Siro e contestualmente abbattere il Meazza. All’inizio l’amministrazione comunale è andata su questa via perché le squadre hanno detto che volevano un nuovo stadio. Hanno valutato altre aree possibili ma hanno mantenuto l’idea di San Siro anche perché ci si arriva bene. La discussione a quel punto è andata avanti per lungo periodo anche perché le squadre per rientrare dell’investimento hanno chiesto volumetrie ritenute dal Comune eccessive, ma non è un giudizio soggettivo perché gli abbiamo opposto le regole del PGT. C’è stata una lunghissima discussione, in questo senso è vero che si è preso del tempo ma è stata una negoziazione in cui abbiamo cercato di convincere le squadre a rientrare nei limiti»

SOVRINTENDENZA – «Qui qualcuno ha fatto la sua parte, ha espresso un vincolo non ancora definitivo e a quel punto i club sono tornati indietro dicendo che non potendo abbattere San Siro avrebbero provato ad andare fuori Milano. Da qui sono partite le varie ipotesi, come San Donato per il Milan. È una idea che comporta rischi, perché se una partita è gestita dal Comune di Milano o di San Donato cambia molto: noi schieriamo oltre 200 vigili urbani. Se la partita è a San Donato, credo abbia 30 vigili: per mettere tanti vigili quanti ne deve assumere? Si gioca praticamente sempre, è una grande problematica».

SAN DONATO«Poi la gente come ci arriva, dove parcheggia e i vincoli urbanistici? Non dico sia impossibile fare lo stadio a San Donato, dico che vi dico che non è una passeggiata. Alla fine sulla base di questa considerazione ho provato a fare un’altra mossa, ho detto che costruire un nuovo stadio non è semplice. Con quello che costa, col fatto che i tassi d’interesse non scendono, è notizia di questi giorni e non voglio dire niente sull’indagine ma l’attuale proprietario paga interessi alti per l’acquisto e lato Inter è pure più alto. Ho detto ai club, siete sicuri di voler fare un investimento di oltre un miliardo quando si può lavorare su San Siro?»

WEBUILD «Webuild mi ha proposto pro bono di fare uno studio volto a comprendere se si può ristrutturare San Siro continuando a giocare o limitando al massimo il fatto che si debba andare a giocare altrove. Per fare questo studio serve un po’ di tempo, WeBuild ha chiesto fino a giugno e la cosa è concordata con le squadre. WeBuild ascolta le squadre che hanno chiesto di creare lounge per clientela Vip. Poi a San Siro c’è da mettere a posto bagni, accessibilità e ascensori, oltre a parte commerciale fuori dallo stadio. Su queste cose WeBuild sta lavorando e porterà un progetto che vedremo a giugno».

DUE POSSIBILITA’ – «O emerge la possibilità che non si possono fare i lavori senza spostare le squadre e a quel punto alzo le mani, ma se WeBuild ci conferma che è fattibile in un tempo non lungo io sarò ancora più insistente con le squadre. Ad esempio, per le regole pubbliche devo fare un bando per cedere lo stadio alle squadre, o in maniera definitiva e immediata e il Comune non ci vuole fare soldi con lo stadio ma solo evitare problemi con la Corte dei Conti oppure ve lo do come diritto di superficie in 90 anni e lo potete già registrare nei bilanci. Se WeBuild darà la conferma sarà il momento della verità. C’è la necessità e l’opportunità di migliorare la situazione sul quartiere di San Siro».

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