HANNO DETTO
Tommasi ad Open Var: «Il rosso a Krstovic in Milan Lecce? Ecco perché è corretto e la differenza con Saelemaekers»
L’ex arbitro Dino Tommasi, componente della CAN, è intervenuto sul rosso dato a Krstovic in Milan Lecce: le sue parole
Intervenuto nel corso di Open Var a Dazn, l’ex arbitro Dino Tommasi, attuale componente della CAN, esprime la versione ufficiale dell’AIA riguardo all’espulsione data a Krstovic in Milan Lecce.
GRAVE FALLO DI GIOCO – «“Ha fatto rosso” perché aveva visto il cartellino giallo ed era già in disaccordo? Sì. L’AVAR Valeri, con la luminosità dell’immagine, fraintende e vede il cartellino giallo anziché rosso. Non vede proprio il colore del cartellino, pensa che sia giallo. Sicuramente l’intervento è contemplabile nel grave fallo di gioco. C’è un intervento con la volontà di provare a giocare il pallone, non sa che colpirà Chukwueze però non è un esimente. Il grave fallo di gioco contempla la presenza del pallone però c’è una gamba tesa, un tacchetto esposto, c’è intensità. Questo è un grave fallo di gioco per questi parametri regolamentari».
ECCO PERCHÉ NON È CONDOTTA VIOLENTA – «Questa è la differenza tra la condotta violenta ed il grave fallo di gioco. Se io lo vedo e vado col piede a martello, con tacchetto esposto ed intensità diventa una condotta violenta. Vero che non c’è la volontà di colpire, non vuole far male ma è diversa la specifica tra le due tipologie di fallo. Se io metto a repentaglio l’incolumità fisica di un avversario con un intervento… È fondamentale anche la zona del corpo dell’impatto. Se fosse basso sarebbe uno step on foot, se fosse sul volto sarebbe ancora peggio».
LA DIFFERENZA COL FALLO DI SAELEMAEKERS – «Non c’è intensità, Saelemaekers sale per colpire il pallone e Zortea gli va incontro. Orsato giustamente ammonisce per imprudenza, mancano anche i criteri di tacchetti esposti e velocità. Si derubrica l’intervento da grave fallo di gioco a imprudente».