2014
Crisi da gol: in attesa del vero “Niño” Torres
Coraggio Niño , siamo tutti con te. Il sogno di tanti anni, un centravanti di sfondamento da 20-25 reti a stagione, la punta che vorresti sempre avere nella tua squadra. Sì, proprio lui, “el Niño“ Fernando Torres, desiderio ardente del Milan sin dai tempi dell’Atletico Madrid quando la sua vena realizzativa faceva faville e già lo si voleva vedere calcare l’erba di San Siro. Ebbene, quel desiderio oggi è stato esaudito, Torres è un giocatore rossonero ma della sua vena realizzativa sembra essersi persa ogni traccia.
Soltanto un gol in queste prime sette giornate di campionato, alla quarta contro l’Empoli per il provvisorio 1-2 che anticipò il 2-2 finale di Honda. Per il resto, nessuna scintilla in particolare, 5 presenze e un totale di 306 minuti giocati.
Fa rabbia assistere ad un calo vistoso da parte di un campione abituato a ben altro tipo di rendimenti. Scarse motivazioni, appagamento dopo le belle stagioni all’Atletico Madrid e al Liverpool, ruggini dovute all’età…? Perchè “el Niño“, 30 anni compiuti a marzo, continua a offrire prestazioni non all’altezza e durante gli allenamenti a Milanello non mostra quella grinta che era solita vedere nei centravanti del Milan del passato quali i vari Van Basten, Weah e Inzaghi? Dalla grinta di mister Inzaghi il biondo attaccante spagnolo dovrebbe prendere esempio. Alta tensione ti coinvolgeva, ti appassionava follemente e come Superpippo nessuno mai è stato tanto affamato, con una voglia di giocare e di bucare la rete avversaria simile alla voglia di un bambino davanti ad un giocattolo.
Sicuramente, un campione in crisi di gol e di gioco va aiutato. Chi meglio del suo allenatore allora, bomber di razza al pari di Torres con una fame di conclusioni a rete superiore però alla fame dello spagnolo, chi meglio di Superpippo Alta tensione può comprendere e seguire un attaccante smarritosi negli ultimi anni, in cerca della sua vera e originale identità? Non basta essere un buon giocatore o un buon tecnico, è importante per prima cosa instaurare un rapporto umano tra i vari componenti di una squadra, che si tratti di pezzi della società, di componenti dello staff tecnico o di singoli atleti; saper comunicare in uno spogliatoio è propedeutico specialmente ai fini della rinascita di un fuoriclasse. E tra fuoriclasse, tra numeri 9, Inzaghi e Torres hanno certamente molto da dirsi.