Weah: «Al Milan mi hanno fatto sentire subito a casa»
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Weah: «Al Milan mi hanno fatto sentire subito a casa anche se ero tifoso della Juve. Timothy? Maldini lo osservava, ma…»

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George Weah al Festival dello Sport a Trento ha parlato dei suoi anni al Milan e del figlio Timothy che gioca alla Juve, svelando dei retroscena

George Weah al Festival dello Sport a Trento ha parlato dei suoi anni al Milan e del figlio Timothy che gioca alla Juve.


MILAN – «Mi hanno fatto sentire subito a casa mia, sin dal primo giorno. Berlusconi, Galliani e i compagni e poi l’affetto della gente, una cosa incredibile ancora oggi. E pensare che io ero tifoso della Juve, ma contro i bianconeri segnavo sempre anche se una volta ho sbagliato un rigore».

TIMOTHY – «Seguo la Juve da quando ero bambino ancha a causa di Platini e ancora sono fan della Juve. Sono felice che mio figlio giochi alla Juve, io non ci ho giocato. Voglio che abbia una buona carriera. Mia moglie è stata la prima persona che lo ha sostenuto a New York, io ogni tanto lo seguivo. Sono sicuro potrà fare bene. Da padre gli ho detto lavora sodo, si disciplinato e sii paziente. Io ero spesso sostituito in panchina e stare seduto in panchina un è modo di trovare armonia con gli altri. Quando è arrivato il mio momento sono diventato un giocatore migliore. Spero che Thimoty abbia una carriera come la mia, meravigliosa. Avevo parlato a Paolo Maldini di mio figlio, lo stava osservando per il Milan, poi l’ha preso la Juventus…».

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