Filippo Galli: "Grande lavoro di scouting" - Milan News 24
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2015

Filippo Galli: “Grande lavoro di scouting”

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Grande lavoro di scouting. Sono queste in sintesi le parole di Filippo Galli, responsabile del settore giovanile del Milan, nel corso di un convegno in fase di svolgimento a Casa Milan, rivolto agli studenti del Corso di strategie dello sport dell’Università di Treviso.

Di seguito il suo intervento punto per punto.

Sul modello Milan: “L’insieme dei principi di gioco e regolamentari ai quali tutti i membri del settore giovanile devono attenersi. Il modello Milan nasce nel 2013 quando abbiamo visto uno studio della Uefa che evidenziava come Barcellona, Ajax, Bayern e Real avevano il 60% dei giocatori cresciuti nel loro vivaio. Allora su mandato della società siamo andati a visitare i loro settori giovanili studiandone i modelli. In questi club veniva portato avanti un grande lavoro sui giovani”.

Sui valori: “Dentro al modello Milan ci sono dei valori importanti. Il Milan vincente nasce nella seconda metà degli anni ’80 quando Berlusconi prese il nostro club composto da giocatori italiani cresciuti nel vivaio”.

Sugli obiettivi del settore giovanile: “Vogliamo vincere convincendo e formare i nostri giovani ad affrontare San Siro“.

Sul gioco: “Giocare nel rischio significa giocare nella metà campo avversaria e se non gioco nel rischio non sono da Milan“.

Sull’analisi del match: “Il lunedì mattina c’è sempre un momento di match analysis. Lo scout viene fatto in base ai principi di gioco che per noi sono fondamentali”.

Sugli allenamenti: “Stravolta la programmazione dell’allenamento. Prima si rendeva poco sistema tutto quello che si faceva. Oggi è tutto coordinato”.

Sullo scouting: “Abbiamo uno scouting molto ampio, con una base molto forte in Lombardia. Abbiamo una grande concorrenza rappresentata da Inter e Atalanta ma pensiamo di avere i giovani migliori. Siamo al livello dei grandi club europei e poi visioniamo quelle regioni che hanno dato molti giocatori al calcio professionistico”.

Sugli altri settori giovanili: “Milan e Atalanta sono due realtà differenti. Non dobbiamo paragonarci ad altri modelli”.

Sul talento: “Non basta più scovare il talento, questo va allenato”.

Sul sistema italiano: “Vogliamo capire cosa chiede il Club Italia ai settori giovanili. Parteciperemo all’incontro con Conte per capire a che punto siamo”.

Sui giovani in prima squadra: “Vogliamo portare un giocatore a stagione in prima squadra. Credo sia importante tornare ad avere un DNA Milan e favorire l’approdo dei giovani in prima squadra”.

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