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Brocchi via dal Milan: perché così?

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Cristian Brocchi via dal Milan. Questa la ‘bomba’ uscita nel primo pomeriggio di oggi (LEGGI QUI) che ha spiazzato un po’ tutti. Al suo posto verrà quasi sicuramente Giampaolo. Ma, una domanda (o forse più) si innalza in questo momento: perché così?

12 Aprile 2016 – 26/27 Giugno 2016. Poco più di due mesi è durata l’esperienza di Brocchi alla guida del Milan. L’allenatore della Primavera ha accettato subito quando Berlusconi ha alzato la cornetta e ha pensato a lui come sostituto di Mihajlovic. Il compito era arduo, il tempo nemico, le aspettative altissime e le critiche subito impietose. In campionato, il rendimento è stato zoppicante con sole 2 vittorie su 6 partite. In Coppa Italia, contro la Juventus, si è vista la mano del mister, definito dai più come ‘lecchino’ del presidente. Forse per il fatto di essere in finale. Forse perché si incontrava la Juventus, squadra più forte per distacco in Italia. Forse perché sembrava l’ultima spiaggia. Fatto sta che il Milan ha disputato la partita migliore della stagione (forse seconda al derby di ritorno) proprio all’ultima occasione. Pur perdendo, i tifosi rossoneri sono stati orgogliosi della squadra. Senza Europa League, il destino di Brocchi sembrava segnato nonostante il placet di Berlusconi.

Oggi Brocchi avrebbe informato la dirigenza e lo stesso Berlusconi di non voler più proseguire alla guida tecnica della Prima Squadra. Ma come? Dopo tanta gioia per averla ottenuta, ora Brocchi si tira indietro? Difficile capire il motivo. Cinesi? Probabile ma non verità assoluta. L’ex allenatore della Primavera forse si è reso conto di aver fatto il passo più lungo della gamba oppure è stato costretto a tale decisione? Complicato, anche qui, prendere un partito definitivo. Ora resterà in Primavera o, tra 4 giorni, sarà a parametro zero? Il tempo darà risposte.

In ultima analisi, sarebbe opportuno fare una passo indietro, soprattutto per i tifosi che, dal primo minuto dall’insediamento, si sono messi a criticare Brocchi: critiche ingiuriose, talune perfide, gratuite ed in malafede. Che poi hanno portato alla chiusura dei profili social dell’allenatore. Risulta davvero ridicola la rigida presa di posizione di alcuni tifosi (alcuni, precisiamo) per cui un giocatore del passato rossonero diventa ‘idolo’ quando si schiera contro la dirigenza mentre diventa ‘lecchino’/’servo’ quando si schiera pro. Nessuno dovrebbe remare contro il Milan, men che meno i tifosi.

Anche qui la domanda giusta sarebbe la più complessa: perché? Brocchi ci ha provato, chi non l’avrebbe fatto al suo posto?

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