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Presidenza Berlusconi: ecco l’alfabeto che riassume i 30 anni di Milan
La Gazzetta dello Sport ripercorre i 30 anni di presidenza Berlusconi facendo un alfabeto in cui, dalla A alla Z, elenca i nomi e i momenti più significativi della sua gestione del Milan.
A come Ancelotti, l’uomo che preferisce le coppe, e Allegri, uomo dell’ultimo scudetto.
B come Barcellona, luogo della prima Champions League vinta nel 1989 e nome del club battuto nella finale di Atene del 1994.
C come coppe, l’essenza della filosofia calcistica di Berlusconi.
D come Dugarry ovvero un esempio di come gettare la croce sui sottoposti (in riferimento al fatto che aveva chiesto Zidane e invece è arrivato proprio Dugarry).
E come elicottero, il mezzo che ha sancito l’entrata nel calcio dell’ex presidente.
F come Firenze, la città che ha determinato nel 2013 l’ultima partecipazione dei rossoneri alla Champions League.
G come Galliani, molto più di un braccio destro.
H come Han Li, colui il quale ha comprato il Milan.
I come Inzaghi e Ibrahimovic, autentici signori dell’area di rigore.
J come Juventus, avversaria di lungo corso.
K come Kakà, ultimo Pallone d’oro.
L come Leonardo, uomo di fiducia passato come un ‘traditore’ alla luce del suo trasferimento all’Inter.
M come Maldini, il capitano.
N come Nesta, affare costoso, segno di grande capacità di Berlusconi che ha soffiato una bandiera alla Lazio.
O come ordine, se le cose non andavano il presidente non esitava ad atterrare a Milanello per parlare alla squadra.
P come Pato, giovane brasiliano di 18 anni che esplose all’esordio contro il Napoli.
Q come i quattro scudetti di Capello.
R come rivoluzione.
S come Shevchenko, campione più amato, e Sacchi, tecnico degli anni del fulgore rossonero.
T come Thiago Silva, emblema della fine dell’ultimo ciclo vincente.
U come unicità.
V come Van Basten, simbolo delle prime vittorie.
W come Weah, uomo dei gol impossibili (vedi contro il Verona a San Siro).
X come pareggi, mai graditi al Cavaliere.
Y come yes man, l’ex numero uno milanista è stato accusato di averne voluti troppi.
Z come Zaccheroni, il sarto che ha rovinato la stoffa.