2015
La Curva Sud si ribella: “Non saranno gli hip hip hurrà a rendere vincente una squadra”
Era nell’aria ed era atteso. Ecco il comunicato ufficiale della Curva Sud:
“Arriviamo al match di domani sera con la Lazio, vivendolo come abbiamo in passato affrontato i palcoscenici migliori d’Europa, come solo il Milan sapeva fare quando gli altri ci dovevano guardare solo con ammirazione di fronte allo splendore di quello che noi vivevamo come normalità. Oggi siamo qui di fronte all’obiettivo che sempre abbiamo snobbato e che ora sembra la coppa che può risollevare le sorti di una stagione figlia dell’ennesima campagna acquisti fatta di parametri zero strapagati e che poco o nulla avevano da dare al Milan. Si legge che sia l’ultima spiaggia di Pippo Inzaghi che in realtà è solo l’ennesimo allenatore a cui viene data una squadra di basso livello decantata come fosse la formazione più forte del mondo. Inzaghi su cui la società ha puntato tutto ben sapendo che fosse la sua prima esperienza, e che proprio per questo motivo andrebbe aiutato e supportato degnamente, oltre che difeso dagli attacchi esterni, nei momenti difficili.
Abbiamo una rosa di giocatori che rappresenta la terza squadra più pagata del campionato, e che a fronte di ciò rende poco in campo e insieme ha preso 23 punti di distacco dalla prima in sole 20 partite. L’impegno e la serietà devono essere la base per chi va in campo indossando la maglia della più importante squadra d’Italia. Ci aspettiamo quantomeno che chi va in campo debba sputare sangue per la causa anche perché il valore mostrato fino ad oggi non può essere il reale valore di ogni membro di questa rosa. Di certo però l’artefice della costruzione di questa squadra è l’AD e responsabile del settore tecnico, colui il quale, seppur costretto ad operare in ristrettezza economica, agisce nella più totale assenza di un progetto, strapagando ingaggi a giocatori di dubbio valore o addirittura buttando via i pochi soldi a disposizione per il mercato in operazioni pessime quali l’acquisto di Matri (pagato quanto Tevez dalla Juve), solo per citare un esempio, a cui potremmo sommare le operazioni Torres o altre con cui non ha fatto altro che spacciare giocatori finiti come fenomeni. Non capiamo poi la gestione di alcune situazioni come quella di Mexes, prima messo fuori rosa e poi reintegrato e addirittura promosso capitano in alcune occasioni, facendo capire che solo dopo che altri avevano dimostrato di non essere all’altezza lui sia molto probabilmente il migliore che abbiamo in quel reparto. Nello sbando totale che ci pare di vedere mettiamo anche l’assenza di figure di riferimento per il gruppo come avvenuto per la Juventus con Nedved o l’inter con Zanetti.
Al Milan abbiamo avuto sempre uomini chiave per lo spogliatoio, che purtroppo oggi forse mancano e per cui quindi si potrebbe istituire una figura societaria apposita. Anche perché a furia di dire che tutto andava bene ci ritroviamo a 60 punti in due anni dalla prima in classifica. L’AD in passato parlava di progetto giovani per risollevare la squadra, ed il progetto giovani è stato portato avanti cedendo subito Cristante e Petagna, per poi inserire in rosa dei giovani stranieri pagati molto di più, che oltretutto poco valorizzano il bagaglio del settore giovanile rossonero. Al presidente a questo punto chiediamo, oltre che di investire nuovamente nel Milan, di fare quello che si fa in tutte le aziende e che lui sicuramente sa meglio di noi, ossia allontanare il responsabile vero di questa situazione che è il responsabile tecnico. Iniziano ad essere troppi i fallimenti e l’allontanamento della gente dal Milan è troppo evidente.
Chiediamo inoltre di evitare certe dichiarazioni su di una rosa incredibilmente di basso valore esaltata come se fosse il vero Milan, quello che lui nella storia ha saputo portare sul tetto del mondo, perché se l’AD ha stipulato contratti onerosi, non vuol dire per forza che i giocatori siano di valore, ma sono semplicemente strapagati rispetto al loro reale potenziale.
Non saranno di certo degli Hip Hip Hurrà a rendere vincente una squadra che non è all’altezza della situazione.
Sarebbe ora di seguire la linea di innovazione presa da parte del lato marketing della società da cui arrivano le uniche note positive, come il nuovo contratto con l’importante rientro di fondi da parte del main sponsor, che porterà ad avere uno stadio di proprietà. Noi ci siamo e ci saremo sempre, per il Milan in Italia, in Europa (speriamo), Ovunque…”.