2015
Gattuso scatenato: “Troppe teste a comandare”
Gennaro Gattuso, a margine dell’evento benefico “Big Art“, ha così parlato del Milan:
Sulle colpe: “Vedere il Milan in questi ultimi anni fa male. Quando si rilasciano certi giudizi, sulla presidenze e la dirigenza, bisogna considerare anche che negli ultimi 25 anni il Milan è sempre stato al top del calcio Europeo e Mondiale. Credo che l’attuale situazione dipenda dal fatto che ci siano più teste a comandare. Ai miei tempi eravamo abituati a vederne sempre e solo una, credo sia questo a turbare sia i giocatori che l’ambiente.”
Su Inzaghi: “Di certo Pippo non può essere l’unico responsabile né tutte le colpe possono essere di Galliani. Bisogna essere obiettivi e chiedersi tutti se quanto fatto fino ad oggi è stato fatto bene, c’è bisogno di un esame di coscienza generale. Inzaghi lo comprendo bene, quando sei giovane anche se hai pochissima esperienza ma ti propongono panchine importanti è difficile rifiutare. E’ successo anche a me a Palermo. Ha fatto bene la società a confermarlo, quando è stato assunto sapevano che non era un tecnico d’esperienza. Non lo sento da un bel po’, perché quando fai questo lavoro non hai tempo per dedicarti agli altri e io non voglio rompere le scatole, non piaceva neanche a me essere disturbato, quando ero su una panchina.”
Su Destro: “Di certo non è un giocatore a cambiare una rosa, questo è un compito riuscito solo a Maradona. Oggi come oggi è la squadra a dover trovare la quadratura e fare il salto di qualità, se ci riescono allora anche Destro potrà dare il meglio. La qualità dei singoli non basta, bisogna avere il fuoco dentro e lottare per la maglia.”
Su Mexes: “Non giudico né condanno Mexes, anche io ho commesso degli errori in campo, da allenatore mi sarei arrabbiato ma sarebbe da capire cosa gli è passato per la testa in quel momento.”
Sulla Champions League: “La Champions senza il Milan non è la stessa cosa, i rossoneri sono da sempre protagonisti in Europa, è il loro palcoscenico naturale.
Sul futuro al Milan: “Sarei ipocrita a dire di no ma ho scelto un percorso diverso per il momento, mi stimolano le piazze difficili, ho passione e voglia di fare e dare tutto, la strada è ancora lunga. In Italia si sbaglia a copiare quello che fanno in altri campionati, ci stiamo scordando che per anni siamo stati noi ad essere esempio per gli altri. I nostri centrali non sanno più difendere, la scuola dei portieri è cambiata, per copiare gli altri, stiamo diventando scarsi. Io a Palermo avevo dato fiducia a Dybala, vedevo in allenamento che era avanti agli altri, ma mi presero per scemo, oggi sono felice che stia facendo bene.”