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VOLA AEROPLANINO, VOLA!
Finalmente: non succedeva da sei anni ma finalmente il Milan è tornato nelle zone nobili della classifica.
Il risultato conseguito ieri sera sul campo del Chievo, porta la compagine rossonera al secondo posto in classifica, pari merito con la Roma, a -5 dalla Juventus capolista.
Mentre l’altra sponda di Milano vive giorni difficili tra la polemica Icardi, risultati pessimi e un’assenza totale di gioco, è il Diavolo a poter sorridere stavolta.
Ci pensano Kucka, Niang e un autogoal di Dainelli, su intuizione di Bacca, a riportare il Diavolo in persona in paradiso.
In particolare, il ritmo arrembante tenuto nei primi 20 minuti della ripresa simboleggiano la rinascita di questo Milan, così come un Lapadula estremamente abile nel sacrificarsi nella fase di non possesso o un Locatelli pulito e diligente nonostante sia stato chiamato a rimpiazzare capitan Montolivo e conseguentemente a tenere le redini del centrocampo praticamente da esordiente.
È questo il Milan che vogliamo vedere, una squadra di “operai” e gregari in grado di poter portare a casa i tre punti mettendo tutto il cuore e la grinta di cui dispone.
Però, attenzione, non bisogna incorrere nello stesso errore compiuto dai “cugini” nerazzurri: l’Inter, infatti, nelle prime giornate era riuscita ad incanalare una serie di risultati positivi, inclusa la vittoria ai danni della Juventus, con tanto di odi e titoloni su quanto Frank De Boer fosse stato un genio a rivoluzionare la squadra del post-Mancini.
Oggi, a circa un mese di distanza, possiamo analizzare quanto sia semplice vedere la ruota girare: oggi sei un genio, un vincente, un innovatore del calcio; domani rischi di vederti tramutato in un somaro incompetente agli occhi dei media e dei tifosi.
Montella, tuttavia, non è uno sprovveduto, tanto che ieri nella conferenza post-partita ha predicato umiltà, ricordando a tutti l’inizio della scorsa serie A: Inter prima fino alla decima giornata, poi il buio più totale.
Sabato il Milan sarà chiamato all’esame di maturità, dovendo affrontare l’inarrestabile capolista bianconera.
La bolgia di San Siro avrà il dovere di dover spingere al massimo, perché il Milan è il Milan, e il vero “Derby d’Italia” deve vederci trionfare questa volta.