2014
Chiedete a Pippo qual è il vero Milan
E’ inconcepibile che anche a un solo tifoso milanista possa essere sfuggito il percorso altalenante della propria squadra nell’avvio del campionato corrente. Gare dall’andamento irregolare, coronate da verdetti talvolta sorprendenti, rocamboleschi e quasi sempre impronosticabili alla loro vigilia. Questa l’estrema sintesi delle 8 giornate di apertura della nuova stagione disputate dal team di SuperPippo. Così, ai momenti più esaltanti di questo breve scorcio, con il 4-5 di Parma apice dell’apoteosi, hanno fatto da contraltare gli inattesi passi falsi contro Empoli e Cesena, più ancora che la caduta preventivabile con la Juventus. Un gruppo, quello rossonero, da cui è lecito attendersi di tutto, capace nella stessa partita di realizzare tanto e incassare altrettanto, per grossolani errori difensivi, individuali e di reparto. Con il miglior attacco e una delle peggiori difese della serie A, il Milan non è certo la formazione su cui esporsi in sentenze definitive. Una squadra spregiudicata e votata ad allungare la coperta davanti, e per le caratteristiche della rosa, e per precisa scelta del suo tecnico, che l’ha forgiata a immagine e somiglianza del bomber che fu, e che, subito dopo l’insediamento sulla panchina del Diavolo, ha espressamente dichiarato di voler trasmettere alla squadra un’idea di calcio propositivo, modellato su un modulo offensivo come il 4-3-3. Il posticipo domenicale contro la Fiorentina ha forse inaugurato una svolta nella stagione del Milan: per la prima volta i sostenitori rossoneri hanno potuto ammirare una discreta prestazione della loro squadra in ambo le fasi: accorta dietro e meno arrembante davanti, all’insegna di un maggiore equilibrio e dialogo tra i reparti. Il match di ieri sera è servito a Inzaghi anche per far tornare tutti sulla terra per l’obiettivo terzo posto, giocatori e tifosi, e proprio sull’argomento Champions nel post-gara ha riferito ai microfoni di Skysport: “Noi non dobbiamo fare proclami, ma affrontare partita dopo partita”. E sulla stessa lunghezza d’onda ha aggiunto: “Piano piano cresceremo, non si diventa squadra da scudetto in 3 mesi”. Non ci resta che attendere per vedere se la filosofia di Pippo pagherà.