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2015

Esclusiva: Ester Postiglione, la “Verratti” delle Milan Ladies

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Intervistata in esclusiva da Milannews24.com, Ester Postiglione, talentuosa centrocampista delle Milan Ladies, squadra di calcio femminile ai vertici della classifica di serie C, ha così parlato della realtà di questo sport e della sua avventura negli Stati Uniti.

A poche giornate dal termine del campionato, è in atto un testa a testa con il Fiammamonza per la promozione in serie B, evitando domande che comportino scongiuri del caso, quali erano le vostre aspettative di inizio stagione?
“L’obiettivo era quello di salire di categoria, ma detto sinceramente non pensavo ci fosse una concorrenza così agguerrita, soprattutto da parte del Fiammamonza. L’anno scorso hanno fatto fatica e rischiavano di retrocedere però sono cresciute davvero tanto, sono giovani e corrono molto…almeno è un campionato più divertente”.

Guardando la classifica, in trasferta avete una media strepitosa con 9 vittorie su 10, 38 goal fatti e 9 subiti, qual è il segreto di questo trend?
L’importante è giocare con tranquillità, la vera incognita è il campo più che il tifo. Comunque sappiamo quello che dobbiamo fare perché prepariamo tutto in settimana e in partita è tutto più semplice. Ognuno ha i suoi compiti e se si sbaglia è solo colpa nostra, non abbiamo alibi“.

A fronte di questa vostra splendida annata, come vedi il momento negativo della vostra controparte maschile, il Milan?
Partendo dal presupposto che sono interista, mi spiace perché sono entrambe nella stessa situazione e il Derby non ha più lo stesso sapore. Prima era uno dei match più belli d’Europa, ora è una partita come le altre da metà classifica. Sinceramente spero che si possano entrambe rialzare e risolvere i problemi societari per tornare ad alti livelli“.

Il vostro allenatore, Antonio Cincotta, è stato definito il Guardiola del calcio femminile, come vi trovate con il “tiki taka”? I suoi insegnamenti sono difficili da applicare?
Ci troviamo molto bene, non lavoriamo praticamente mai senza palla, alleniamo tanto la tecnica dagli uno-due a esercizi individuali, ma sempre diversi. Le sedute non sono monotone come capita la maggior parte delle volte in altre squadre. Gli esercizi variano molto e penso sia più facile anche per chi ha meno tecnica che, a furia di allenarla, migliora. L’applicazione poi viene automatica“.

C’è qualche calciatore a cui ti ispiri? 
Mi piace molto il modo in cui gioca Pirlo, ma qualcuno mi aveva detto che assomigliavo a Verratti“.

Hai un trascorso negli Stati Uniti, nell’AC Seattle, che differenze hai notato con il calcio italiano? Consiglieresti questa esperienza a qualche tua collega?
E’ stata un’esperienza bellissima che consiglierei a chiunque, ma le differenze sono abissali. Un mondo completamente diverso, il livello del nostro campionato era come quello della serie A italiana nonostante non fosse professionistico. Sono avanti anni luce sotto tutti i punti di vista, strutture, possibilità, in America il calcio è uno sport da donne e non solo da uomini“.

Quali possono essere, secondo te, i motivi di queste differenze così abissali tra l’Italia e gli Stati Uniti?
Principalmente abbiamo una cultura troppo maschilista, ma è la mia personale opinione. Qui se dici “gioco a calcio” ti additano come maschiaccio anche se non è vero. E tutto il mondo dello sport vede il calcio femminile come ultimo interesse. Pensano che noi non possiamo essere tanto brave quanto gli uomini, che per certi punti di vista può essere vero, ma per altri aspetti no“.

Come mai il calcio femminile non ha visibilità e non riesce ad affermarsi? Cosa faresti per promuovere questa realtà?
Bisognerebbe legarsi alle squadre maschili di serie A come fanno in Francia, Germania e nel nord Europa, anche perché non girano soldi nel calcio femminile. Per esempio il Paris Saint-Germain, ha squadra femminile e maschile sotto la stessa gestione e sono tutti professionisti. Se qua dovessi chiedere al presidente del Milan di fare una squadra femminile, si metterebbe a ridere“.

 

 

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