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RAIOLA: “Donnarumma? Mirabelli ha creato un ambiente ostile. Non voglio riaprire alcun discorso con il Milan”
Intervenuto ai microfoni di Rai Sport, Mino Raiola, agente di Gianluigi Donnnarumma, ha così voluto chiarire la propria posizione dopo l’annuncio del mancato rinnovo con il Milan:
“Si era creato un ambiente ostile e in un ambiente del genere non può mai uscire un buon risultato per entrambe le parti. Io e il mio assistito siamo stati costretti a prendere decisioni in fretta, per questo il risultato è stato negativo. Si è creato un ambiente che non possiamo accettare: abbiamo osservato gli atteggiamenti pubblici della società tramite i media e ne abbiamo preso atto ma non è mai stato un problema di soldi”.
Sul futuro: “Non ho intavolato nessuna trattativa, quando ci sarà società interessata informerò il Milan. Non credo che mancheranno squadre interessate a lui…”.
Sulla possiiblità di non vedere Donnarumma neanche un minuto in campo quest anno: “Ci hanno fatto capire che non è possibile avere un giocatore in scadenza. Lui ovviamente è triste, ma dovevamo mettere fine a questa situazione perché era diventata insostenibile. Non voglio riaprire il discorso con il Milan, con Fassone non ho problemi ma non vedo come poter cambiare questa situazione”.
“Gigio inizialmente era convinto di restare al Milan, anche perché ricordo che a 14 anni scelse lui questi colori, dopo i contatti con l’Inter, nonostante la sua famiglia lo sconsigliasse dopo la delusione per la cessione del fratello Antonio. Gli ultimi tempi, però, sono stati tremendi. In particolare lo ha colpito quella frase di Mirabelli: se non firmi vai in tribuna. Vediamo che succede ora, ma qui c’è puzza di mobbing. Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio.
Mirabelli? Non discuto la persona, ma i suoi metodi. Ad esempio nessuno nota che Conti ha minacciato di non presentarsi agli allenamenti dell’Atalanta per dire sì ai rossoneri. Gigio, invece, è sempre stato al suo posto, non ha mai avuto pretese economiche. E poi se hai in casa un top player come lui perché vai ad offrire il doppio o il triplo ai Morata o agli Aubameyang? Non è coerente.
Juventus? Non ho parlato con Gianluigi di questa opportunità. Anche perché io non apro la porta a nessuno. Marotta ha il dovere per i suoi azionisti di cercare il meglio, ma credo che Gigio, per rispetto del suo Milan, non abbia in testa i bianconeri.
Clausola? Non abbiamo mai trattato davvero. Alla provocazione da 200 milioni del Milan, ho risposto con 10 e 5 in caso di mancata Champions. Ma era un pour parler”.