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2015

Milan: serve una dichiarazione di Laeken

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E’ inutile nascondersi dietro le ipocrisie di circostanza, in questo palcoscenico anarchico sono venute a galla le verità annebbiate degli ultimi anni. Tutti coloro che si ostinavano a “guardare il dito” hanno distolto lo sguardo per dirigerlo finalmente verso “la Luna”. Quella Luna che ha scalzato il Sole di polistirolo sistemato accuratamente sopra Milanello, capace con il finto abbaglio di rendere banale pirite, oro, ingannando anche gli esperti. E le “tenebre” non si sono fatte attendere. Anni di mercato frutto di uno spregiudicato “carpe diem” per non spegnere la luce della gloria. Anni di mancata programmazione culminante con l’avere, a pochi giorni dalla conclusione del mercato, quattro portieri (non previsti) in rosa. Anni di totale assenza di un ordine interno che ha portato inevitabilmente al caos. E la lista è lunga. Le voci di una cessione societaria non fanno altro che alimentare questo immenso “fuoco greco” e l’unica soluzione è aspettare sfiduciati e silenziosi, l’inizio della nuova stagione. O meglio, di una nuova era. A prescindere da chi possa essere il nuovo presidente del Milan (succederà davvero?), la società ed i tifosi devono sperare che sia un “chimico” e non un “pompiere”. Perché il famigerato “fuoco greco”, con l’acqua non si spegne, si alimenta. Ed è questo il motivo per cui al Milan serve una “dichiarazione di Laeken”, che possa definire con maggiore precisione, le questioni da risolvere articolandole in domande riunite intorno a quattro tematiche: ripartizione e definizione delle competenze, semplificazione delle trattative (anziché dei trattati), un’architettura “istituzionale” e un ordinamento interno. In maniera banale, ricostruire le fondamenta di un edificio marcio. Nella storia dell’Unione Europea, la dichiarazione di Laeken (sopra adattata e riportata in sintesi semplificata) non venne mai ratificata e l’idea abbandonata. Ma, non avendo il Milan problemi di “sovranità”, si potrebbe prendere spunto da progetti realizzati da esperti, per renderli funzionali in una realtà minore. A prescindere dal futuro, una cosa è certa, se non si dovessero attuare soluzioni o seri provvedimenti, lo stadio, per un semplice rapporto prezzo biglietto-qualità delle partite, possono crearlo anche senza posti a sedere.

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